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Cuffie da Studio

cuffie da studio

Cuffie da Studio – Guida definitiva alla scelta

Acquistare cuffie da studio professionali è forse il miglior investimento che tu possa fare se lavori, registri ma soprattutto mixi in Home Studio o Project Studio.
Ho già discusso innumerevoli volte, fra articoli, dirette Facebook e Video YouTube sul mio canale ufficiale, sul quanto siano importanti le cuffie da studio.

Ti ho anche dato almeno cinque validi motivi per scegliere di mixare in cuffia anzichè sui monitors, se sei in Home Studio.

Ma questa vuole essere una guida definitiva alla scelta delle cuffie da studio per:

  • Registrare
  • Mixare

E quindi troverai indicazioni per due tipologie di cuffie da studio professionali:

  • Cuffie chiuse (per registrare e/o produrre)
  • Cuffie semi-aperte (per mixare e fare mastering).

No, non penso di aver detto una follia nell’affermare che puoi fare il Mastering in cuffia se lavori in Home Studio. Però assicurati di seguire questi 7 steps fondamentali per ottenere un Master di qualità.

Prima di entrare nei dettagli, cercherò di rispondere ad alcune domande frequenti a riguardo delle cuffie.

Come faccio a scegliere le cuffie da studio?

In primis devi stabilire il budget, perchè è lì che incontriamo i problemi maggiori: sotto i 50€ difficilmente troverai qualcosa di valido, in particolar modo per le cuffie per mixare.

Le cuffie per registrare possono anche essere relativamente economiche, invece.

In secundis puoi decidere di fidarti dei miei consigli e della mia esperienza nel settore, a breve ti mostrerò i miei suggerimenti. Fra questi, scegli quelle più costose che puoi permetterti.

Puoi anche scoprire cosa ne penso riguardo alla necessità o meno di un amplificatore dedicato per le cuffie.

Arriviamo quindi al dunque, ed iniziamo con..

Cuffie da Studio per Registrare

AKG K72 – Per chi inizia

Un buon paio di cuffie per registrare, per chi ha un budget molto limitato, sono le cuffie AKG K72.

AKG K72 Cuffie tradizionali
27 Recensioni
AKG K72 Cuffie tradizionali
  • Impedenza (32)
  • Sensibilità cuffia: 112 dB
  • Risposta in frequenza: 16Hz - 28kHz

AKG K92 – Qualità a basso costo

Se hai un budget lievemente superiore, allora posso consigliarti il modello successivo della stessa serie di casa AKG, le AKG K92.

AKG K92 - Cuffia Chiusa, Colore: Nero opaco/Oro
181 Recensioni
AKG K92 - Cuffia Chiusa, Colore: Nero opaco/Oro
  • Professional 40 mm driver per estesa banda audio 16 Hz - 20000 Hz
  • 32 Ohm, 113 Db SPL/V
  • Over-Ear design chiuso

Audio Technica ATH-M40X – Scelta di qualità

Un altro paio di cuffie da studio con cui registrare in Home Studio, che ammetto di non aver testato personalmente ma colleghi di fiducia consigliano enormemente, sono le Audio Technica ATH-M40X.

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Audio Technica Pro ATH-M40X Cuffie Monitor Professionali
130 Recensioni
Audio Technica Pro ATH-M40X Cuffie Monitor Professionali
  • Ingegnerizzazione innovativa e costruzione robusta. Driver da 40 mm, con magneti di terre rare e bobina di alluminio ricoperto in...
  • Risposta lineare per un monitoraggio incredibilmente preciso nell'intera gamma di frequenze.
  • Design circumaurale per un eccellente isolamento sonoro in ambienti rumorosi.

AKG K271 – Il grande classico

Per chi ha un budget più elevato e vuole garantirsi un ascolto precisissimo, lineare, e cuffie che dureranno per davvero tanti anni, la scelta non può che non ricadere sul grande classico, le AKG K271.

AKG K271 MKII Cuffie da Studio Professionali, Over-Ear, Nero
166 Recensioni
AKG K271 MKII Cuffie da Studio Professionali, Over-Ear, Nero
  • Sensibilità: 104 dB SPL/V
  • Frequenza di risposta: da 16 a 28.000 Hz
  • Potenza nominale: 200 mW

Beyerdynamic DT 770 – La mia scelta #1

Ed infine, la mia preferita in assoluto fra le cuffie da studio con cui registrare a casa, le Beyerdynamic DT 770 (80 Ohm Studio).

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Beyerdynamic DT 770 PRO 80 Ohm Cuffie da Studio
123 Recensioni
Beyerdynamic DT 770 PRO 80 Ohm Cuffie da Studio
  • Cuffie sovra-aurali chiuse ideali per la registrazione e il monitoraggio professionali
  • Perfette per la registrazione in studio e sul palco grazie al loro suono genuino, ad alta risoluzione
  • Comfort elevato grazie ai cuscinetti per le orecchie in morbido velluto, circumaurali e intercambiabili

Queste sono alcune fra le migliori cuffie da studio con cui registrare in Home Studio, ma possono essere utilizzate anche in fase di produzione per sentire bene l’estensione delle basse frequenze o semplicemente per ascoltare musica.

Passiamo adesso alla seconda tipologia (la mia preferita).


Cuffie da Studio per Mixare

AKG K240 MKII – Fedeltà del suono

La entry level delle cuffie per mixare.

Al di sotto di questa cifra troverai cuffie valide ma difficilmente realistiche nella risposta in frequenza e qualità di ascolto.

Le AKG K240 MKII rappresentano invece un ottimo prodotto per chi vuole mixare in cuffia ma ha un budget ridotto.

AKG K 240 MK II Cuffie Supra-Aurali, Nero
203 Recensioni
AKG K 240 MK II Cuffie Supra-Aurali, Nero
  • Supra-aurali design
  • Frequenza audio 15-25.000 Hz
  • Sensibilità cuffie 104 dB SPL/V

AKG K701 – Uno Standard

Tra le cuffie da studio per mixare in assoluto più utilizzate al mondo, per il rapporto qualità prezzo, e per la risposta estesa a tutte le frequenze e relativamente neutra.

AKG K701WHT Cuffie, Bianco
116 Recensioni
AKG K701WHT Cuffie, Bianco
  • Connettore jack professionale
  • Archetto imbottito in vera pelle
  • Membrana Varimotion a due strati brevettata per una riproduzione brillante delle frequenze alte

Beyerdynamic DT 880 Pro

La mia scelta numero 1 (ma forse perchè non ho mai usato le Sennheiser HD650). Mixo in cuffia con le DT 880 da anni, e devo dire che se qualcosa del mio mix non funziona, con queste cuffie lo scopro immediatamente.

Al tempo stesso, quando tutto suona bene sulle DT 880, difficilmente il mix sarà sbagliato. Possono esserci piccolezze, dettagli, ma se il Mix ti suona perfetto sulle 880, ti suonerà bene ovunque lo ascolterai.

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Beyerdynamic DT 880 Edition Cuffie Hi-Fi da 250 Ohm
51 Recensioni
Beyerdynamic DT 880 Edition Cuffie Hi-Fi da 250 Ohm
  • Cuffie semiaperte, circumaurali per uso domestico
  • Suono neutro e armonico
  • Elevato comfort: piacevole pressione di contatto, morbidi cuscinetti per le orecchie e la testa, cablaggio su un lato soltanto

Sennheiser HD650

In assoluto la cuffia per mixare più famosa ed utilizzata al mondo. Le Sennheiser HD650, a detta di tutti (ma ripeto, personalmente non le ho mai utilizzate!), risultano essere tra le cuffie per mixare più lineari ed ottimali al mondo, anche se il prezzo è effettivamente non alla portata di tutti.

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Sennheiser HD 650 - Cuffia stereofonica Hi-Fi dinamica aperta, tipo...
121 Recensioni
Sennheiser HD 650 - Cuffia stereofonica Hi-Fi dinamica aperta, tipo...
  • Cuffie utilizzate in studi di registrazione professionali a livello mondiale per la loro accuratezza e la cura dei dettagli
  • Gamma sonora estesa, con un'ampia risposta in frequenza compresa tra 10 e 39.500 Hz (-10 dB)
  • Componenti driver selezionabili manualmente per destra e sinistra

Come scelgo fra queste cuffie?

E’ semplice: acquista, fra queste cuffie e se ti fidi del mio giudizio, esperienza e ricerca, le migliori che ti puoi permettere nel rispettivo campo, chiuse o semiaperte, a seconda delle tue esigenze.

Se non mi piacciono le cuffie che ho acquistato?

La fortuna di vivere in questa epoca. Con Amazon puoi restituire le cuffie gratuitamente o cambiarle con un modello diverso. Ti viene rimborsata l’intera cifra e puoi spendere quei soldi su una cuffia diversa.

Le cuffie sono ottime, ma i Mix non suonano..

Se su queste cuffie, qualsiasi, i tuoi mix non suonano bene, il problema non è certo della cuffia, ma dei tuoi mix. Prova ad ascoltarci Chronic di Dr.Dre, o un disco di Beyonce: come suonano? Ecco, appunto. Benissimo.

In quel caso, ti consiglio di studiare il mio video corso sul mixare.

Il volume è basso in cuffia, come faccio?

Se hai scelto una cuffia ad impedenza alta, non puoi collegarla direttamente al PC. Ti serve quantomeno una scheda audio.

Se ancora, per te, il volume è troppo basso, hai due soluzioni: ti abitui a mixare a volumi medio bassi (come consiglio), oppure fatti cambiare la cuffia da Amazon e scegline una con impedenza inferiore, oppure acquista un amplificatore per cuffia.

Perchè dovrei mixare in cuffia? Mi hanno detto che è sbagliato..

Ti hanno consigliato male.

Su questo non ho alcun dubbio: se lavori in Home Studio, mixare in cuffia è probabilmente la scelta migliore per te, a meno che tu non abbia un trattamento acustico professionale e monitors audio da migliaia di euro.

Perchè dovrei fidarmi del tuo giudizio?

Non devi, puoi. Ma considera due cose:

  1. Mixo artisti da tutto il mondo per lavoro, e le cuffie hanno sempre avuto un ruolo fondamentale nella buona resa dei miei Mix e Mastering.
  2. Non sono il solo a consigliare queste cuffie, sono uno standard tra fonici di tutto il mondo, in particolar modo i modelli più costosi che ho elencato.

E le Grado? E le Beats? E le.. ecc.?

Non sono un listino vivente di cuffie da studio: posso solo dirti che esistono tante altre validissime cuffie con cui puoi registrare o mixare (ad esempio le Grado sono fantastiche), ma c’è un motivo se queste che ho elencato sono uno standard riconosciuto in tutto il mondo.

Se scegli una di queste cuffie, in particolar modo quelle più costose, vai a colpo sicuro.

Su altre cuffie, invece, non posso garantirtelo.

Il mio suggerimento finale..

Se il budget te lo permette, con queste 2 cuffie vai a colpo sicuro, e ti dureranno il resto della vita o quasi:

AnteprimaProdottoVotoPrezzo
Beyerdynamic DT 770 PRO 80 Ohm Cuffie da Studio Beyerdynamic DT 770 PRO 80 Ohm Cuffie da Studio 123 Recensioni 159,00 EUR 118,00 EUR
Beyerdynamic DT 880 Edition Cuffie Hi-Fi da 250 Ohm Beyerdynamic DT 880 Edition Cuffie Hi-Fi da 250 Ohm 51 Recensioni 199,00 EUR 189,49 EUR

Conclusione

Spero che questa possa davvero risultare come la guida definitiva alla scelta delle cuffie da studio professionali per registrare e mixare.
Ho impiegato diverse ore per scrivere questo articolo, e anni di ricerca per giungere a queste conclusioni.
Se vuoi aiutarmi e ripagarmi in piccola parte dello sforzo, una condivisione su Facebook o Twitter ed un Like mi farebbe davvero enorme piacere.

Grazie.

Impara a mixare con i miei video corsi

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Ableton Live 9 | 5 motivi per cui lo consiglio

Tutorial italian beatmaking con Ableton

Ableton Live 9, uno dei migliori software per music producers

I programmi per beat makers come Ableton Live 9 sono davvero tanti, si sa, ed indubbiamente ognuno offre aspetti positivi ed anche alcuni negativi.

Da Logic a FL Studio, da Pro Tools a Reason passando per Acid e Cubase, sono innumerevoli i software cui noi beatmakers possiamo affidare le nostre strumentali Hip Hop.

Personalmente uso Ableton Live 9, su cui ho anche realizzato un intero Video Corso di Beatmaking Hip Hop.

 

Ableton Live 9 – 5 motivi produrre con Live

1) Le automazioni

La prima cosa che ho notato appena ho iniziato ad usare abitualmente questo sequencer è l’estrema facilità con la quale si possono creare le automazioni.

Mentre con altri software, come ad esempio su Logic Pro, bisogna cercare il nome del knob o del fader che vogliamo automatizzare fra una lunga lista di possibilità, su Ableton non appena andremo a clickare su quell’esatto knob abbiamo già la possibilità di creare la nostra automation clip!

Questo è indubbiamente uno dei punti più forti di Ableton Live 9.

2) L’utilizzo dei Warp in Ableton Live 9

Se abbiamo trovato un campione perfetto ma nonostante lo il pitching questo non ne vuole proprio sapere di mettersi a tempo con i Bpm da noi scelti, se ci troviamo su un sequencer come Fl Studio dovremo perdere un sacco di tempo per inventarci una soluzione a questo inconveniente.

Su Ableton questo problema non esiste!

Attraverso quegli indicatori colorati chiamati “Warp” noi abbiamo la possibilità di spostare quell’esatto punto che avremo selezionato e metterlo a tempo con la batteria.

In questo modo mettere a tempo il nostro sample sarà un gioco da ragazzi.

ableton-warp-video-corso-italiano
Il Warp mode di Ableton Live 9, una vera chicca per mettere a tempo i Samples.

3) Il Drum Rack di Ableton Live 9

Questo plugin è un pad virtuale che ricorda molto un Akai MPD, ed è chiaramente ispirato alla serie Akai MPC.

Sebbene uno strumento simile è presente anche in altri programmi com Fl Studio, il Drum Rack è davvero intuitivo e semplicissimo da usare, possiamo apportare diverse tipologie di modifiche al nostro campione direttamente nel plugin!

Personalmente mi sono trovato benissimo fin da subito per creare sia le melodie del sample che la batteria.

 

Ableton Live 9 drum rack
Col Drum Rack possiamo sia suonare la batteria che risuonare i chop dei Samples in pieno stile Akai MPC.

 

4) Midi Effects.

Una cosa che ho trovato davvero utilissima ed interessante è la sezione Midi Effects.

Al suo interno possiamo trovare svariati effetti che semplificano e velocizzano vari tipi di modifiche che dovremmo andare a fare manualmente nel piano roll.

Utilizzando ad esempio il Chord possiamo andare a sdoppiare le note del nostro strumento per creare accordi senza dover stare a copiare ed incollare le note nel piano roll.

Con l’Arpeggiator abbiamo la possibilità di creare arpeggi anche quando il Vst che stiamo usando non ce lo permette, e così via per molti altri aspetti.

 

5) Il pannello di aiuto in Ableton Live

Oltre al fatto che già dalla versione 8.1 di Ableton abbiamo la possibilità di selezionare la lingua italiana –cosa che quasi nessun programma ha a disposizione– questo incredibile software ci fornisce nella schermata in basso a sinistra un pannello che ha la funzione di spiegarci a cosa serve ogni singolo tasto. In questo modo andando a posizionare il cursore del mouse su un qualsiasi tasto, potremo leggere un’accurata descrizione delle sue funzionalità.

Questo ci farà sicuramente risparmiare un’infinità di tempo perché potremo sapere in tempo reale l’esatta funzione di ogni tasto del sequencer, senza dover stare a cercare un tutorial o leggere il manuale di istruzioni.

Bellant Beats.

[headline style=”3″ align=”center” headline_tag=”h2″]Vuoi imparare a creare Beats Hip Hop con Ableton Live 9?

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Maschine Studio Recensione in italiano (e perchè acquistarla..)

Maschine Studio Bianca

Recensione Maschine Studio – Controller di Native Instruments

Maschine Studio si presenta incredibilmente bene già dall’apertura della scatola: piacevole esteticamente, solido e robusto, con due screen davvero grandi ed una ampia connettività sul retro della macchina (quante connessioni Midi!).

La quantità di controlli a disposizione sul controller è davvero vasta, tanto da permetterci di operare quasi esclusivamente sul controller stesso, toccando raramente il mouse: 16 pads, 8 gruppi ed 8 knobs rotativi, wheel con diverse funzioni e tasti funzione per effettuare pressochè ogni operazione necessaria.

Tra i tanti, spiccano il tasto Note Repeat, Quantize, Undo (cancella l’ultima operazione fatta con 1 solo click!), Nudge, Clear, Mute, e via dicendo. Davvero intuitivo e pratico.

Anche la sezione, in alto a destra, per monitorare i volumi  risulta estremamente utile, dandoci la possibilità con un solo click di passare dal volume di un singolo suono, al master, fino ai singoli gruppi.

 

I due display della Maschine Studio

Ovviamente i due display ad alta risoluzione (480×272) a colori, rendono la produzione con NI Maschine davvero divertente e semplice, potendo tenere sotto controllo tutto ciò che accade sul software anche su hardware.

E’ importante notare come i due display lavorino in simbiosi, ad esempio quando campioniamo ed editiamo un Sample: nel display a sinistra vedremo gli slices, mentre in quello di destra vedremo il tutto zoommato per rendere l’operazione più precisa.

Con questi due display, guardare il computer non sarà più necessario per davvero una quantità enorme di operazioni possibili dal controller stesso.

I 16 Pads Maschine Studio

Avendo le dita viziate dall’Akai MPC 60, passare ai pads di una compagnia diversa era la mia paura più grande, ma anche qui Native Instruments si è davvero superata: i 16 pads rispondo davvero benissimo, ed hanno una peculiarità. Tramite software infatti possiamo decidere il response dei pads stessi, rendendoli più o meno dinamici, più o meno responsive.

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Native Instruments MASSB Maschine Studio, Nero
1 Recensioni
Native Instruments MASSB Maschine Studio, Nero
  • Feedback visivo e controllo tattile senza precedenti
  • Campionatore, arranger, mixer, effetti e molto altro
  • Include il software MASCHINE 2.0, virtual instruments, ed i nuovi drum synth

Il Software, Standalone e Plugin

Parlare di Maschine senza parlare di software risulta impossibile, essendo nato proprio come ibrido hardware/software, ed è qui che Native Instruments sorprende maggiormente.

Giunto alla seconda versione, risulta incredibilmente ricco, sia in termini di GB di Samples / Kits / Strumenti messi a disposizione (8GB!!), sia per quanto concerne la qualità e la versatilità del software stesso.

Se lavorare con Scenes e Patterns può risultare non intuitivo al primo approccio per producers abituati a Cubase, Logic o Pro Tools, risulterà invece più semplice per chi utilizza Ableton Live 9.

Il Mixer è davvero completo ed estremamente valido, seppur impostato a livello grafico diversamente dai mixer software cui siamo abituati.

Drum Synth è un piacevole innesto: creare samples di batteria risulta divertente ed anche veloce, all’occorrenza, ma con la possibilità di addentrarsi in ogni singolo parametro e perderci ore ed ore di tempo.

Nel video, io che faccio il cretino su Instagram mentre produco un Beat Hip Hop con la Maschine Studio.

Inoltre, la possibilità di importare programmi MPC, files Rex, Aiff, ed altro ancora, torna estremamente utile a producers che utilizzano – come spesso accade – più softwares ed hardwares.

Gli innesti di Massive, Reaktor, Prism e Solid Bus Comp sono davvero una perla in più che non può che essere ben vista da chiunque e che rende il prezzo di Maschine Studio ancor più giusto, per quanto elevato secondo molti.

A completare l’opera, la possibilità di utilizzare Maschine anche come plugin interno, sfruttando appieno le grandi potenzialità di questo software ed hardware, rendono Maschine Studio un prodotto davvero riuscito.

Potenzialmente lo mettono al centro di uno studio che si occupa di produzione di musica elettronica, rendendolo di vitale importanza sia come software (in ogni sua veste, quindi, standalone o plugin) sia come hardware e centro di connessione di altro hardware a nostra disposizione.

Maschine Studio – Dove comprarlo

Personalmente, mi trovo molto bene ad acquistare su Amazon, che ha sempre ottimi prezzi ed una spedizione incredibilmente rapida.

Non dimenticarti che Native Instruments Maschine MKII è fornito dello stesso software, e risulta quindi un’alternativa estremamente valida per chi vuole sfruttare le potenzialità del software e la comodità dell’hardware, spendendo decisamente meno.

Maschine, il feedback  dopo oltre 1 anno di utilizzo..

Eccomi qua:

ho pensato che dopo oltre un anno e mezzo di utilizzo sfrenato potesse essere interessante aggiungere un parere più personale riguardo la Maschine Studio (dopo averne elencato prevalentemente le caratteristiche tecniche).

Dopo aver sfornato decine e decine di beats hip hop su Maschine, posso confermare che la user experience è davvero stravolgente e coinvolgente.

Stravolgente in quanto tirare fuori risultati di qualità anche professionale, lavornado completamente ed interamente dentro il software Maschine, è possibilissimo.

Coinvolgente perchè ti fa sentire “dentro la macchina”, ed all’occorrenza “dentro al software” ogni volta che un comando risulti più rapido da computer piuttosto che dalla Maschine stessa.

Inizialmente era più facile pensarla come macchine da “produzione”, ma in realtà il mixer interno è pensato benissimo, il Solid Bus compressor ci torna utilissimo ma soprattutto i singoli canali del mixer risultano semplici da utilizzare.

Quindi sì, è possibile produrre e mixare all’interno di Maschine Studio: potenzialmente anche fare il Mastering e concludere un brano strumentale al suo interno, cosa che più volte ho fatto.

Un altro feedback dato dall’utilizzo personale che posso dare è che reputo la Maschine Studio ideale per chi produce musica elettronica nel senso più puro: dalla House alla Techno, dall’EDM alla Dubstep, e via dicendo.

Al tempo stesso il filone (di cui sono fiero membro) dell’Hip Hop penso si troverà benissimo in ottica beatmaking underground: campionare su Maschine Studio è davvero intuitivo ed i risultati sono fantastici (nonostante io sia un eterno affezionato ad EXS24 di Logic).

Per quanto riguarda i beat makers che preferiscono produrre Trap, per quanto fattibile, rimango convinto che FL Studio 12 o FL Studio 10 rimangano ad oggi il software imbattibile per questo genere specifico di produzioni.

Attenzione:

con Maschine possiamo produrre di tutto, potenzialmente dal Rock alla Trap, e la vasta libreria di suoni interni è di qualità elevatissima. Ma far suonare gli 808 con glide e gli snare rolls esattamente come in FL diventa più complesso e tedioso.

Insomma, questa è una macchina davvero completa, di qualità (sia hardware che software) prodotta da una compagnia serissima che sta lavorando molto anche su tutti gli update.

Non posso che consigliarla caldamente a chiunque sia in cerca di un ibrido hardware/software.

Maschine Studio Tutorial in italiano

Se vuoi imparare ad utilizzare Maschine – software in comune a Maschine Studio, Maschine MKII e Mikro, ecco il video corso interamente in italiano che fa al caso tuo.

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3 Microfoni per Rappers e Beatmakers

Microfoni per registrare voci ed altro in HomeStudio a basso costo

Come prima cosa, è giusto sottolineare come non esistano “Microfoni per Rappers” o tantomento “Microfoni per Beatmakers“: di microfoni a condensatore per registrare voci o altro ci sono quelli buoni e quelli scarsi. Quelli buoni si adeguano a qualsiasi scopo, quelli scarsi sono poco utili a qualsiasi scopo, molto semplicemente. Vediamo oggi tre microfoni a condensatore a basso costo che possono essere utilizzati sia da rappers, per registrare le voci in homestudio, sia da beatmakers. Un Beatmaker necessita di un microfono ? Può farne a meno, ma tantissimi amano campionare qualsiasi tipo di strumento o di fonte sonora (la propria bocca inclusa!) che si possa trovare, e ciò aumenta la creatività e le possibilità in maniera esagerata.


3° Classificato: Microfono a Condensatore Behringer C1

1) BEHRINGER C1 Condenser Microphone 48 Euro

La casa produttrice ce ne parla come se fosse un microfono professionale. Cari lettori e lettrici, vi posso assicurare che questo è un microfono entry level, nulla di più. State alla larga se siete in cerca di un sound pulito, una risposta in frequenza piatta, una voce ripresa con un minimo di qualità: questo microfono non rappresenta nulla di tutto questo. Consigliato solo ed esclusivamente a chi, magari giovanissimo e con budget davvero limitato, non può permettersi di più. L’importante è che non vi aspettiate miracoli da questo microfono a condensatore.. siete avvisati.

2° Classificato: Microfono a Condensatore Blue Yeti USB

2) Blue Microphones – Blue Yeti, Microfono USB per Mac/PC 99 Euro

Diffido sempre da Microfoni USB, a priori, ed a ragion veduta. Il Blue Microphone è però una soluzione plausibile per chi ha budget molto ridotti ma vuole risultati un minimo accettabili. Indubbiamente una valida alternativa al Behringer C1. Non aspettatevi grandi registrazioni neppure da questo Mic. a condensatore e statene alla larga se volete stupire i vostri amici o i vostri fan per la qualità dei vostri brani.

1° Classificato: Microfono a Condensatore RODE NT1A

3) microfono rode NT1-A 204 Euro

Ecco il vincitore di oggi: il Rode NT1A è la soluzione low cost più adeguata a chi non vuole o non può spendere grosse cifre ma ha comunque pretese in termini di qualità e resa sonora. Questo microfono a condensatore vi darà enormi soddisfazioni, ed il prezzo basso davvero non gli rende giustizia. Vivamente consigliato sia per rappers, cantanti, e beatmakers volenterosi di campionare piccole o grandi percussioni ed altre fonti sonore reperibili in casa: bicchieri, pentole, ciabatte, e via dicendo.