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Analogico e Digitale Audio

analogico e digitale

Analogico e Digitale

Proprio così: non analogico o digitale, ma analogico e digitale.

Perchè uno deve necessariamente escludere l’altro?

Non possiamo trarre beneficio da entrambi i mondi, ognuno dei quali ha i suoi punti di forza e quelli di debolezza?

In questo brevissimo video di un solo minuto, spezzo una lancia a favore del digitale, pur utilizzando anche hardware ed attrezzatura analogica.

Quindi, è la domanda che è sbagliata: non analogico O digitale, o analogico vs digitale, bensì analogico e digitale.

Entrambi.

Hai poco da spendere per attrezzatura analogica?

Nessuna paura: puoi creare basi rap professionali, mixare ed effettuare mastering con il solo ausilio di plugins, 100% in the box.

Digitale.

Analogico vs Digitale, guarda il video..

Ecco cosa ti serve:

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Creare Basi Rap suonate (in 7 punti fondamentali)

creare basi rap 7 punti

Come creare basi rap suonate

Quello del creare basi rap non è un processo immediato, semplice e veloce.

Innanzitutto bisogna cercare di capire quale tipo di base rap il beat maker vuole produrre, dando per scontato tu abbia già scelto un software con cui produrre.

“Basi Rap” è un concetto davvero estremamente vasto, e bisognerebbe classificarlo meglio.

Sarebbe un po’ come dire “voglio comprare una chitarra”, che vuol dire tutto e niente: classica, folk, elettrica? Come puoi immaginare la differenza non è banale.

Possiamo creare basi rap underground campionate, trap, east o west cost, dirty south, crank (te lo ricordi il periodo crank di Lil Jon?).

Quindi, dovessi cercare di spiegare come creare basi rap suonate ad un totale neofita, penso fingerei non ci fossero enormi differenze tra un beat rap ed un altro, e riassumerei in 7 punti fondamentali.

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1) Creare una armonia

Per prima cosa (ma volendo puoi decidere di iniziare con le batterie) abbiamo bisogno di una armonia, una sequenza di accordi per creare un mood ed una atmosfera per il rapper.

Nei beats hip hop spesse volte la progressione di accordi è davvero minimale, e può fermarsi a due o tre accordi in totale (arrivando logicamente a quattro o più accordi per composizioni più complesse).

E’ grazie all’armonia che avremo un tappeto sonoro su cui costruire il resto, e grazie al quale il rapper sarà ispirato nello scrivere.

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armonia nelle basi rap
Una sequenza di accordi utilizzata in uno dei miei ultimi Beats Trap su FL Studio 12.

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2) Creare una melodia

Possiamo quindi aggiungere una melodia, una sequenza di suoni di senso compiuto, detto anche “fraseggio melodico“.

La melodia può essere il fulcro del ritornello in un beat rap: l’armonia guida la strofa, e per fare “esplodere” il ritornello ecco che l’aggiunta di un fraseggio melodico dà quel qualcosa in più alla strumentale.

Nei beats Trap e quelli moderni in generali, quasi sempre la melodia è composta con Virtual Instruments.

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3) Creare una linea di basso

Nella musica Hip Hop, dall’Underground fino alla Trap, l’importanza del basso ha un ruolo davvero centrale.

Basti pensare al successo dell’808, che trascina praticamente ogni singola Hit Rap uscita negli ultimi 6-8 anni a questa parte, ma che ha giocato un ruolo fondamentale anche agli albori del beat making.

Un basso può essere, come per la melodia, campionato o suonato. Avrà rilevanza e metodiche diverse di utilizzo a seconda del genere che vogliamo produrre.

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Ti stai chiedendo cosa ti serve per produrre basi rap in Home Studio?  Ecco.


4) Creare la batteria hip hop

Lo ammetto, è la mia parte preferita.

Con la batteria hip hop non ci si stanca davvero mai: si possono sempre esplorare nuovi confini, usare nuovi samples, creare da zero nuovi samples, campionarli, comprarli, ecc.

Non ci sono davvero limiti su quello che possiamo fare con le batterie.

Però possiamo riconoscere alcuni elementi fondamentali nella batteria hip hop, alcuni impriscindibili, altri che servono solo ad arricchire il tappeto ritmico della strumentale.

  • Il Kick, elemento fondamentale
  • Lo Snare, anch’esso impriscindibile
  • Hi Hats (sono i piatti della batteria)
  • Shakers
  • Crash e Cymbals in generale
  • Percussioni
  • Legnetti e strumenti ritmici
  • FX (effetti)

Si può quasi dire che li ho elencati in ordine di importanza.

Scegliere i samples non è mai cosa semplice, dobbiamo tenere in considerazione il genere di beat hip hop che vogliamo produrre: un beat trap non usa la stessa cassa (Kick) di un beat underground.

Non dimentichiamoci che nel creare basi rap, sia su melodie che su batterie, possiamo ricorrere alla tecnica del layering per rendere più corposo e pieno il suono.

Spesso utilizzo il layering sulla cassa e sullo snare, ma anche sulla sequenza di accordi per dare più pienezza al sound.

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creare basi rap
Parte del pattern di batteria utilizzato per un Beat composto su FL Studio 12.

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5) Strutturare il Beat Rap

Una volta che abbiamo composto l’armonia e trovato una bella melodia orecchiabile per il ritornello, aggiunto basso e batterie, non ci resta che strutturare la nostra base rap.

La struttura del beat può variare, ma ecco un esempio di struttura del beat moderno, spesso utilizzato in beats trap o comunque commerciali:

  • Intro da 4-8 barre
  • Strofa da 16 barre (a volte solo 12)
  • Ritornello da 8 barre (a volte addirittura 16)
  • Strofa da 8 o 12 barre, al massimo 16
  • Ritornello
  • Bridge da 8 barre
  • Ritornello
  • Outro

Questo è solo uno dei tanti esempi, la struttura può variare a seconda delle necessità e della tipologia di strumentale che andiamo a produrre.

Generalmente, più vogliamo rendere commerciale ed orecchiabile la nostra base rap, più corte saranno le strofe e più spesso (e più lunghi) diventeranno i ritornelli.

Viceversa, più underground e poco orecchiabili vogliamo rendere i nostri rap beats, più lunghe e frequenti saranno le strofe a discapito dei ritornelli, spesse volte marginali (o addirittura non utilizzati) nei beats underground.

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beat rap
Un mio beat rap finito e strutturato su FL Studio 12.

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6) Arrangiare una Beat Rap

Avete mai ascoltato quei beats che sembrano un loop di 4 barre ripetuto all’infinito?

Ci dà quasi l’idea che il beat maker abbia creato un loop e cliccato copia-incolla venti volte.

Ecco, non fare lo stesso errore.

Una volta che hai strutturato il beat, puoi cercare di renderlo più unico, originale, ed interessante. Come?

E’ semplice, inserendo piccole variazioni all’interno della strumentale stessa: svuotare le batterie sulla punch-line del rapper, arricchire il ritornello finale con un layer extra, aggiungere un clap con un reverbero lunghissimo, ecc.

Gli arrangiamenti possibili sono pressochè infiniti, sta a te capire cosa aggiungere o togliere nel punto giusto.

Ma attenzione, prendi in considerazione anche il “togliere” qualcosa, non devi per forza solo aggiungere elementi.

Il Beat non è finito quando non c’è nulla da aggiungere, ma quando non c’è più nulla da togliere.

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7) Preparare il Beat per il Mix e Mastering

Ok, ci siamo:

abbiamo finalmente concluso il nostro beat. E ora?

Assicuriamoci, ed in realtà è un bene farlo passo dopo passo, ogni volta che aggiungiamo uno strumento o un suono, che nulla clippi.

Il clip avviene quando il suono o lo strumento che stiamo utilizzando va sul rosso nel mixer del nostro software.

Questo diventa un problema quando andremo poi a mixare la nostra strumentale o la canzone: per il mix il tecnico del suono necessita di headroom (spazio su cui agire).

Abbassa il volume di ogni traccia, di ogni vst instrument, di ogni sample affinchè nulla clippi (neppure la traccia master!), e non temere:

faremo sempre in tempo ad alzare i volumi in fase di mix e mastering, ma la nostra strumentale deve essere a volumi davvero contenuti per fornire a chi mixa (magari tu stesso..) qualcosa su cui lavorare adeguatamente.

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Conclusione:

Abbiamo visto gli elementi principali da tenere in considerazione nel creare basi rap, ora non ci resta che fare pratica e… Studiare!
Scopri i miei video corsi sul beatmaking hip hop.

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Come campionare una canzone con Ableton Live 9

come campionare con ableton

Come campionare con Ableton

In questa guida avrai la possibilità di imparare come campionare una canzone con Ableton per creare un beat Hip Hop, senza l’utilizzo di alcun VST o Plugin esterno.

Ti consiglio di guardare anche il video corso per facilitare ancora di più il tuo apprendimento.

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Per iniziare importa nella sezione di arrangiamento di Ableton la canzone che hai deciso di utilizzare nel tuo beat Hip Hop.

Il primo passaggio che consiglio sempre di fare è di pitchare la canzone (ovvero cambiarne la tonalità), questo per due semplici motivi: quello principale è per evitare problemi di copyright, il secondo è perché – a mio parere – la gran parte dei sample pitchati suonano molto meglio.

Per pitchare la canzone clickaci sopra due volte per aprire la sezione di editing audio e clicka sul tasto Warp a sinistra della sezione. Successivamente andrai a selezionare in basso il tipo di algoritmo che ritieni più adatto per la tua canzone: io consiglio Complex, che è l’algoritmo più neutro, oppure il Re-Pitch, che simula il pitch del giradischi.

Se selezionerai Complex, ti dovrai spostare a sinistra sul knob denominato Transpose per alzare o abbassare la tonalità del campione (nel caso tu abbia scelto il Re-Pitch vedrai tra poco come pitchare il sample).

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Il tasto Warp (una delle mie funzioni preferite) però non serve solo per permetterti di pitchare una canzone, serve anche – e soprattutto – per mettere a tempo il sample con i bpm da te scelti.

Nella zona subito sopra la forma d’onda della canzone facendo doppio click creerai una freccetta gialla chiamata Marcatore di Warp, tenendo premuto e spostando questo marcatore si sposterà anche quel punto del campione e potrai metterlo a tempo ad esempio con la battuta (questo è il modo che hai di pitchare il sample con l’algoritmo Re-Pitch).


Sale
Ableton Live 9 Suite di Produzione Musicale
  • Registrazione audio multitraccia fino a 32 bit/192 kHz
  • Potente sequencer MIDI di strumenti hardware e software
  • Warping avanzato e time-stretching in tempo reale

Messo a tempo il campione crea una traccia audio (Cmd+t su Mac, Ctrl+t su Windows) sotto alla traccia della canzone importata, questo per facilitarti il taglio del sample.

Seleziona quindi tutte le parti della canzone che vuoi campionare e trascinale nella traccia audio vuota, se vuoi mantenere intatta la canzone originale tieni premuto il tasto alt e trascina sotto la parte da tagliare per duplicarla.[line]

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Ora che hai isolato i sample da utilizzare nel tuo beat clicka due volte sul primo. Quando si seleziona e si separa una parte di un qualsiasi file audio su Ableton, quella parte diventa completamente indipendente dal file originale, quindi potrai apportarle modifiche senza andare a modificare la canzone originale o le altre parti che hai isolato.

Ora che hai aperto la sezione di editing audio avrai sicuramente notato che Ableton ti mostra tutta la canzone e ti evidenzia solo la parte che hai isolato.

Per eliminare la parte che non ti serve clicka con il tasto destro sulla forma d’onda e seleziona la voce Ritaglia Campione.

Alle estremità del sample, subito sopra i Marcatori di Warp, troverai delle piccole freccette, si chiamano Marcatori di Inizio/Fine della selezione, spostandoli selezionerai appunto l’inizio e la fine del sample per andare a tagliare ulteriormente il sample dalle parti che non ti servono.


Ora hai due scelte su come procedere: creare la melodia con i sample che hai selezionato direttamente nella traccia audio, oppure utilizzare il Drum Rack.

Il Drum Rack è un VST interno ad Ableton che simula un sampler Akai Mpc e, proprio per questo, è perfetto sia per comporre la melodia del sample, sia per comporre la batteria.

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Campionare Ableton Drum Rack

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Utilizzarlo è molto semplice: seleziona il Drum Rack e trascina i sample che hai tagliato direttamente sui pad. Sulla destra si aprirà la sezione di editing audio interna al Drum Rack nella quale puoi attivare lo snap che ha la funzione di eliminare quei fastidiosi “click” alla fine dei sample, modificare l’attacco e il rilascio, modificare volume e panpot di ogni sample e molto altro.

Il Drum Rack tuttavia ha una limitazione: se hai apportato modifiche al sample, come il pitch o il warp, una volta importati nel VST queste si azzereranno e i sample torneranno al loro pitch e al loro tempo originali. Per ovviare a questo problema puoi prendere due semplici strade prima di importare i campioni nel Drum Rack:

  • Puoi selezionare i sample che hai modificato nella traccia audio, esportarli e importarli nuovamente su Ableton;
  • Puoi selezionare i sample modificati, clickare col tasto destro, selezionare la voce Congela Tracce, clickare di nuovo con il tasto destro e selezionare la voce Appiattisci. Quest’ultimo è il metodo che consiglio io poiché non c’è bisogno di esportare e importare nuovamente le tracce su Ableton.

Ora sei pronto per creare la tua melodia. Arma la traccia del Drum Rack e avvia la registrazione per registrare una traccia midi e stoppa la registrazione quando preferisci. Clicka due volte sulla traccia appena registrata e ti si aprirà la sezione del Piano Roll.

come campionare Ableton LiveIl primo problema che potresti riscontrare nel Piano Roll è che quando clicki sulle note, queste non suonano. Per farle suonare basta attivare il tasto subito sopra alle note chiamato Anteprima dell’Editor MIDI, che rappresenta un paio di cuffie.

In basso a sinistra alla voce Lenght puoi modificare la lunghezza della traccia midi, con il tasto Loop invece puoi allungare all’infinito la traccia nella sezione di arrangiamento per far ripete quante volte vuoi la melodia.

Se provi a sovrapporre nel Piano Roll le note di due sample diversi, queste suoneranno insieme.

Se non vuoi che questo accada apri il Drum Rack e premi sulla sinistra il secondo tastino nero partendo dall’alto, chiamato Mostra/Nascondi Elenco Catene, compariranno in basso tre nuovi tasti.

Cclicka il tasto I-O e ti si aprirà un elenco di tutti i sample presenti nel Drum Rack. Ora non ti resta che andare alla sezione Chocke e inserire lo stesso numero per ogni sample, in questo modo avendo tutti il medesimo numero, se mentre uno dei sample sta suonando ne farai suonare un altro, il primo si interromperà automaticamente.

come campionare una canzone con AbletonUn’altra cosa che ti consiglio di fare per emulare al meglio un Akai MPC, è quella di ridurre al minimo la Release (ovvero il rilascio) di ogni sample per far sì che ogni campione suoni solo per la lunghezza della nota che inserirete nel Piano Roll.

Iniziare con Ableton non è poi così difficile, no?]

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I Tutorials in italiano su Ableton

Ti è piaciuta la guida sul come campionare una canzone con Ableton ma vuoi saperne di più di questo software? Guarda i miei video corsi:

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Ableton Live 9 come iniziare

come iniziare Ableton Live 9

Ableton Live 9 come iniziare

Eccoci qui, abbiamo acquistato l’ultima versione di Ableton Live e siamo finalmente pronti e carichi per iniziare a produrre, apriamo il programma eh…

Cos’è sta roba??

Non ti preoccupare, anche io all’inizio mi sono posto la stessa domanda. Alla prima apertura di Ableton mi era venuta voglia di chiuderlo e disinstallarlo.

Diciamo che l’intuitività non è certo un punto forte di questo software, ma non disperare, questa guida ti aiuterà ad approcciarti al programma senza problemi.

Ableton Live 9 come iniziare? Con la schermata iniziale!

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ableton Live come iniziare

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Ableton si presenta inizialmente con una traccia Audio e una Midi, queste sono le uniche distinzioni che il programma fa per le tracce.

Nelle tracce audio potremo inserire file audio, mentre quelle midi le potremo utilizzare per aprire VST Instruments di qualsiasi genere.

Possiamo inoltre notare che sono presenti anche due mandate (chiamate Return) A e B e, ovviamente, una traccia Master.

Ora concentriamoci sulle componenti principali di Ableton Live 9.

Ableton Live 9, schermate principali

In questo programma abbiamo la possibilità di lavorare su due schermate differenti (possiamo passare da una all’altra clickando sui due tasti in alto a destra con le tre linee orizzontali e verticali):

[line]Ableton sessione

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Quella che vediamo appena apriamo il programma è detta Schermata di Sessione, ed è principalmente utilizzata per le sessioni live.

[line]  schermata di arrangiamento

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L’altra schermata è detta di Arrangiamento, ed è quella che utilizzeremo principalmente per creare basi rap o le nostre canzoni.

[line]Ableton Live i/o

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Nel lato destro della schermata di arrangiamento (o in basso, nella schermata di sessione) troviamo le funzionalità classiche di ogni sequencer, quindi il muto, il solo, il volume, il panpot e l’armamento della traccia.

[line]Ableton effetti audio

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Nella parte più bassa di entrambe le schermate abbiamo la sezione dedicata all’inserimento di effetti audio.

Le due schermate sono totalmente indipendenti l’una dall’altra, tranne che per le funzionalità appena elencate.

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Ableton Live 9 Suite

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Ableton Live 9 – Parte in alto del programma..

Nella zona sinistra della parte più in alto troviamo tutto ciò che riguarda l’aspetto del tempo del software.

Abbiamo la possibilità di modificate i Bpm (120 di default), attivare il metronomo e modificare la quantizzazione.

Nella parte semi-centrale subito a fianco abbiamo le opzioni di messa in play, stop e registrazione.

Spostandoci verso destra troveremo le opzioni che riguardano il loop globale del progetto.

Infine, nella zona destra si trovano le funzionalità dedicate al mappaggio midi, monitoraggio della CPU e dell’Hard Disk.

Lato sinistro.

In questa zona si trova la sezione di File Browser, ovvero quella dove possiamo selezionare suoni, loops, VST ed effetti audio che vogliamo utilizzare nel nostro progetto. Possiamo inoltre aggiungere le nostre librerie di suoni clickando sul tasto Aggiungi Cartella.

Alla voce Plug-in troviamo i VST e plugins esterni che abbiamo installato sul nostro computer, mentre tutte le altre voci riguarderanno esclusivamente suoni, VST, effetti audio e altre funzionalità interne ad Ableton.

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file browser di Live 9

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Preferenze.

Attraverso il comando Cmd+, (Ctrl+, su Windows) possiamo aprire il pannello delle Preferenze nel quale troviamo tutte le impostazioni principali di Ableton.

Nella voce Look Feel abbiamo la possibilità di personalizzare l’aspetto grafico del sequencer, mentre ad esempio nella voce Audio troviamo le impostazioni di configurazione I/O e molto altro.

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Ableton come iniziare

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Come iniziare a creare basi rap con Ableton

Per iniziare la composizione della nostra canzone ci sposteremo nella schermata di arrangiamento.

A seconda di ciò che vogliamo fare creeremo una traccia audio o una midi con i rispettivi comandi Cmd+t o Cmd+Shift+t (oppure andando nella sezione Crea>Inserisci Traccia Audio/MIDI).

Se trasciniamo un file audio come ad esempio un loop in una traccia audio, clickandoci due volte sopra si aprirà la sezione di editing audio dove si trovano le funzioni di loop della traccia, pitching (transpose), warping e altre più particolari.

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Uno dei 5 motivi per i quali consiglio Ableton è sicuramente quella di warping, ovvero la messa a tempo.

Abbiamo a disposizione una vasta scelta di algoritmi pensati per differenti situazioni, una di queste è il Re-Pitch che imita il pitch del giradischi quando ascoltiamo un vinile a 33 giri con la velocità a 45 giri.

[line]Warp di Ableton Live 9

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Se ci troviamo a lavorare invece su una traccia midi, allora la prima cosa da fare sarà armare la traccia, avviare la registrazione e successivamente clickare due volte sulla traccia appena registrata.

Si aprirà quindi la sezione del Piano Roll, nella quale potremo inserire le note del nostro strumento e comporre una melodia.

[line]Ableton Live 9 come iniziare

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Ableton Live 9 come iniziare?

Abbiamo visto le schermate principali di Ableton Live e capito meglio la loro funzione, ma imparare ad usare il software e creare musica è un altro paio di maniche.

Non disperare, però, puoi imparare in maniera semplice e veloce con i miei video corsi:

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MacOS Sierra Driver per Akai MPC Renaissance e Studio

Mpc Renaissance macOS Sierra Driver

Drivers MacOS Sierra Akai MPC

Dopo aver annunciato i nuovi modelli Akai MPC standalone, Akai ha finalmente rilasciato i drivers per MacOS Sierra per:

  • Akai MPC Renaissance
  • Akai MPC Studio
  • Akai MPC Element
  • EIE Pro

Fonte ufficiale: http://akaipro.com/akai/

L’immagine ricevuta direttamente dalla Newsletter Akai. Visita il sito ufficiale per scaricare i drivers di Akai MPC Renaissance ed Akai MPC Studio o Element se anche tu sei passato a MacOS Sierra.

Mpc Renaissance macOS Sierra Driver

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12 consigli per beatmaker italiani

consigli per beatmaker italiani

Consigli per beatmaker italiani alle prime armi

Ho voluto scrivere questo articolo per dare qualche consiglio prevalentemente ai beatmaker italiani alle prime armi che spesso sottovalutano alcuni punti che io – dopo aver acquisito qualche anno di esperienza – reputo fondamentali.

Spero siano utili a voi quanto lo sarebbero stati per me se me li avessero dati quando mi chiedevo come iniziare.

  1. Il sequencer non fa la differenza. La differenza la fa la persona che sta davanti al computer, non il programma che questa usa. Non esiste un vero e proprio programma per beatmaker migliore di un altro. Esistono programmi che offrono funzionalità in più rispetto ad altri, alcuni più complicati, altri più semplici, ma tutto sta nell’abilità del beatmaker. Personalmente, però, ho 5 motivi per consigliarti Ableton Live 9. [line]

    beatmaker programma
    Ci sono tanti programmi per beatmakers. Scegli quello che ti ispira maggiormente.
  2. Usa diversi colori per differenziare i vari strumenti. Con il tempo ho imparato ad essere ordinato nei miei progetti, si lavora meglio e si evita di scervellarsi per capire ogni volta che suono si sta andando a selezionare. Colorare e nominare le tracce utilizzate nel proprio progetto aiuta nell’organizzazione. [line]consigli per beatmakers [line]
  3. Crea una tag vocale o un suono che ti contraddistingua. La tag vocale – o comunque il proprio suono personalizzato – è diventata ormai fondamentale. Spesso capita che gli artisti si dimentichino di inserire nel titolo della canzone “Prod. by […]”, quindi utilizzando una tag da mettere all’inizio o alla fine della tua strumentale ti tutelerà anche da questo aspetto che purtroppo capita fin troppo spesso. [line]tag vocale beatmaker[line]
  4. Non smetterai mai di migliorare. Ti è mai capitato di pensare: “Fantastico, questo è il beat migliore che io abbia mai fatto, non credo riuscirò mai a superarmi”. Se è successo anche a te, magari più di una volta, ti sei trovato nella mia stessa situazione, ovvero dopo una settimana avevi già composto un beat più bello di quello che consideravi il “beat migliore della tua vita”. Questo a dimostrazione che non si smette mai di migliorare.
  5. Non smetterai mai di imparare. Se non smetterai mai di migliorare, di conseguenza non smetterai mai di imparare nuove tecniche di produzione, nuovi VST, nuovi Plugins. Ma non aspettare di dire: “E’ da troppo tempo che faccio le stesse cose, voglio un cambiamento”, gioca d’anticipo e prendi subito l’iniziativa per imparare cose nuove che non potranno fare altro che aiutarti a migliorare.
  6. Sperimenta per creare il tuo stile. Fai dei tentativi, delle prove, non importa se dopo scarterai tutto dopo averci perso una giornata intera. Il tuo obbiettivo deve essere quello di trovare il tuo stile e lavorare per migliorarlo sempre di più. Ascolta le produzioni degli altri beatmakers e cerca di prendere spunto per creare nuove sonorità, nuove tecniche.
  7. Se hai monitor a basso costo, mixa prevalentemente in cuffia. Hai almeno 5 validi motivi per farlo. Ricorda che, a parità di prezzo, le cuffie avranno sempre una qualità audio superiore ai monitor. [line]mixare in cuffia o monitors[line]
  8. Non c’è uno standard su come produrre. Quello che conta è il risultato finale, non importa come ci sei arrivato.
  9. Non essere timido nel chiedere consigli. Chiedere consigli a chi ne sa più di te non sarà mai una cosa sbagliata e al contrario ti aiuterà di certo a migliorare. [line]come diventare beatmaker[line]
  10. Usa librerie di suoni di alta qualità. Niente file in .mp3, usa solo suoni in .wav, la qualità audio di quello che usi è la cosa che conta maggiormente. [line]scegliere samples beats hip hop[line]
  11. Usa i loops, ma senza esagerare. Usare loops va benissimo, purché il tuo beat non sia composto interamente da quelli. E non si parla necessariamente soltanto di drum breaks da choppare.
  12. Ascolta il risultato finale in più sorgenti sonore.  Una volta concluso il tuo beat, ascoltalo in più sorgenti sonore diverse possibili (auricolari, cellulare, casse bluetooth, casse dell’auto, ecc.) per sentire se suona sempre al meglio.

Beatmaker come iniziare se non ti bastano 12 consigli..

Sei uno dei tanti beatmaker italiani vogliosi di imparare a creare basi rap? Vediamo se conosci queste 49 cose da sapere su beatmaking e mixaggio hip hop.

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Akai MPC 2.0 Software upgrade

Akai MPC 2.0 software upgrade

Software upgrade Akai MPC 2.0

Akai, dopo aver presentato ufficialmente al NAMM 2017 le nuovissime Akai MPC Live ed Akai MPC X, annuncia anche la release del software MPC 2.0, disponibile anche per i possessori di Akai MPC Studio ed Akai MPC Renaissance.

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Akai MPC 2.0 software upgrade

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MPC 2.0, le features

GUI rinnovata, un mixer più fresco e moderno.

Presenta anche un nuovo algoritmo per il time-pitching ed il time-shifting dei nostri samples campionati, anche in real-time.

La nota stonata?
L’upgrade a MPC 2.0 è a pagamento.

  • $99.99 per possessori di Akai MPC Studio ed Akai MPC Renaissance.
  • $149.99 per possessori di Akai MPC Element.
Sale
AKAI Professional MPC Studio Black - MPC Ultra Portatile con Software...
  • Controller MPC Studio Professionale
  • Si dice che mentira consolidate una serie di note dei tanto e tanto di sensazioni.
  • Per un'ottima esperienza di lavoro con MPC Studio
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Akai MPC X ed Akai MPC Live..Akai torna allo Standalone

Akai MPC X Standalone

Akai MPC X e Live.. Bentornato standalone!

Il momento così tanto atteso è arrivato, Akai MPC X ed Akai MPC Live sono da poco state presentate sul canale YouTube ufficiale di Akai stessa.

E togliamoci subito ogni dubbio: funzionano anche come Standalone, notizia che aspettavamo ormai da davvero tanto tempo, specialmente per i vecchi affezionati alla serie Akai MPC.


Eccovi l’Akai MPC X..

Akai MPC X Standalone
La nuova standalone Akai MPC X

..E l’Akai MPC Live

Akai MPC Live
..E la sorella minore Akai MPC Live

Guarda il video di presentazione..


Cos’altro sappiamo riguardo ad Akai MPC X ed Akai MPC Live?
Presumibilmente verranno presentate entro Gennaio al NAMM.

Entrambe funzioneranno sia come controllers dell’aggiornato software 2.0, sia come macchine standalone, ed è questa la vera chicca, il ritorno proprio allo standalone.

Da notare anche le 8 uscite presenti su Akai MPC X, bonus fondamentale per chi produce in Studio e vuole poter esportare il multitraccia dei propri Beats.

Ecco alcune caratteristiche tecniche per entrare nel dettaglio:
Akai MPC X Features:
• Standalone MPC – no computer required
• 10.1” full-color multi-touch display
• Also acts as a control surface for MPC 2.0 software
• 16 Touch-capacitive Q-Link controls with OLED displays
• Turntable (RCA) inputs with ground peg
• 16GB of on-board storage (over 10GB of sound content included)
• User-expandable 2.5” SATA drive connector (SSD or HDD)
• 2 MIDI inputs, 4 MIDI Outputs
• 8 configurable CV/Gate outputs for the analog control of modular gear, such as classic synths
• 2 USB-A 3.0 slots for thumb drives or MIDI controllers
• Ableton Link and WiFi will be supported in future updates

Akai MPC Live Features:
• Standalone MPC – no computer required
• 7-inch full-color multi-touch display
• Also acts as a control surface for MPC 2.0 software
• Internal, rechargeable lithium-ion battery
• Turntable (RCA) inputs with ground peg
• 16GB of on-board storage (over 10GB of sound content included)
• User-expandable 2.5” SATA drive connector (SSD or HDD)
• 2 pairs of MIDI inputs and outputs
• 2GB of RAM
• SD Card slot
• 2 USB-A 3.0 slots for thumb drives or MIDI controllers
• Ableton Link and WiFi will be supported in future updates

MPC 2.0 Software Features
• New graphical interface
• Audio track recording
• Real-time time-stretching and pitch-shifting
• Clip Program mode for clip launching workflow
• Reimagined mixer layout – resizable faders, an adaptive channel strip, a dedicated audio track
editing window, resizable waveform view
• Advanced signal routing capability – submixes, FX returns, multi-output plugin support
• More efficient and streamlined MPC workflow
• Audio and MIDI drag and drop
• Enhanced QLink Control

Per quanto riguarda i costi e data di uscita, purtroppo ancora non si conoscono..

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Le 6 Schede Audio migliori del 2016

schede audio migliori usb

Schede audio migliori | Top 6

Sei in cerca delle migliori schede audio USB?

Ogni anno le aziende ci sorprendono con una moltitudine di schede audio usb (ma adesso anche Thunderbolt): vediamo alcune delle migliori schede audio uscite nel 2016 adatta per chi si occupa di computer music e vuole farsi trovare pronto per il 2017.

Leggi anche la mia guida sul come scegliere la scheda audio esterna.

1) M-Audio M-Track 2×2

M-Audio rimane al passo dei brand più forti e conosciuti, e si rinnova ulteriormente. Con 2×2, ecco una scheda audio usb a soli €99 in grado di soddisfare beamakers e producers che necessitano di qualcosa di stabile, economico, portatile.

Sale
M-Audio M-Track 2X2 Interfaccia Audio USB a 2 Canali con Risoluzione...
85 Recensioni
M-Audio M-Track 2X2 Interfaccia Audio USB a 2 Canali con Risoluzione...
  • Chi acquisterà M-Track 2X2 potrà ricevere il download gratuito della rinomata Plugin Collection Passive-Active-Pack EQ di...
  • Interfaccia Audio con risoluzione fino a 24-bit/192 kHz e preamplificatori Crystal che garantiscono un suono neutro e cristallino...
  • Ingressi combo XLR+1/4" TRS + 2 ingressi da 1/4" High-Z per la registrazione di voce, chitarre, bassi e molti altri strumenti,...

All’interno della scatola troviamo anche le licenze per scaricare una moltitudine di software per mixare, e vst per produrre.

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2) Audient iD14

Piccola, comoda, leggera e con una qualità audio a livello di preamplificatori davvero elevata. La Audient iD4 è una ottima soluzione a basso costo. Due uscite cuffie permettono il monitoraggio al fonico ed all’artista contemporaneamente.

Audient iD4 Interfaccia audio USB
8 Recensioni
Audient iD4 Interfaccia audio USB
  • USB 2.0 ad alta velocità.
  • Console Audient di prima classe con preamplificatore per microfono.
  • 1 ingresso strumenti JFET sulla parte anteriore.

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3) Apogee Element

Disponibili solo per Mac, la serie Element sorprende (neppure troppo, essendo Apogee garanzia di qualità) per resa sonora e funzionalità extra (App per controllo remoto via smartphone).

Grazie al software control puoi controllare e modificare i parametri hardware direttamente dal software stesso.

http://www.apogeedigital.com/products/element

4)  iConnectAUDIO2+

Piccola e trasportabile, solida. Interfaccia USB dall’ottimo sound e dal prezzo contenuto.

Con 3 uscite audio indipendenti, ideale per chi fa anche Live e DJing.

Può oltretutto interfacciarsi contemporaneamente a Mac e dispositivo iOs!

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5) RME BabyFace Pro

Qualità RME, pensata per il producer “on the go”. Leggera, compatta, di qualità veramente elevata. Unica “pecca”, il costo davvero elevato.


 

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6) DiGiGrid iOs

Mercato hi-end, di certo non la scheda audio per il beatmaker emergente, ma la DiGiGrid iOs non poteva non essere menzionata.

Software Waves (plugins per mixare tra i migliori in commercio) e hardware DigiCo, accoppiata vincente.

La DigiGrid si connette via cavo Ethernet e possiede un potente DPS interno su cui “scaricare” il peso (a volte davvero eccessivo) dei plugins.

Schede audio migliori USB, conclusione:

Ecco, queste sono solo alcune delle migliori schede audio USB uscite nel 2016 che ti andranno benissimo anche nel 2017 e nei prossimi anni.

Sono oggetti di qualità elevata, tutti, che possono diventare il nucleo del tuo home studio.

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Intervista: 20 domande a Mastafive

intervista beatmakers italiani

1) Che software ed hardware usi ?

Si parla di quello che ho a casa per produrre? Dunque, in ordine sparso uso:


Software: Logic 9 – NI Maschine – Qualche VST


Hardware: MPC2000XL – Roland 303 GrooveBox – TLAudioIVORY2 – MACKIE 24 – MOTU midi 24 – Roland 808 – Pioneer N9 – Pioneer DDJSX2 – Roland DJ 808 – JUNO – Inferno Creamvare – Yamaha basso BB614- scheda focusrite  – mini mac – macpro – technics 1210 –  Maschine MIdi controller – Monitor Celestion 3 vie e Genelec 10\30  e buff…una serie di cadaveri sparsi per casa

In studio (One love Factory)  si lavora con Logic X – Protools – Banco c24 digidesign – Apollo firewire e plug in UAD,Monitor Genelec 10\30, KRK vxt8, Bose (modello boh), plugin fuffa …tutti.

2) Schierati: Analogico o Digitale ?


Ibrido con tendenza all’analogico. Ad esempio mi piace ricampionare e lavorare sul banco i riff o le frasi dei synth o piano.

3) Che genere preferisci produrre ?


Mi piace produrre tutto, davvero tutto, ma che abbia il mio imprinting, nel bene e nel male…la miglior soddisfazione è quando ti dicono…suona molto Mastafive sto beat. DIco nel bene e nel male perchè questo a volte è un limite. Diciamo che non sono al passo coi tempi, magari le trappate mi verranno bene tra 5 anni.

4) Le tue influenze artistiche ?


  Jazz, Funk, Rock, House in questa successione…come artisti ti direi Hanckock, Davis, Beker, Monk…Donald Bird, MIller , Cobhan…James Brown.
Metallica, Led Zeppelin, Clash… Guru Josh, Kenny Dope, COX…potrei farcire la risposta dei nomi più disparati.

5) Il tuo primo software audio ?

Veramente ho iniziato con l’ hardware, Roland MRC500 un sequencer che sembrava un registratore di cassa che pilotava un KORG dms1 e poi Notator + Atari.
Le cose più serie però le ho fatte con Deal (50% di gate keyz) utilizzando Cakewalk

6) Che artisti hai prodotto ?

Tra tracce prodotte insieme, remix ufficiali e collaborazioni:

Gate Keepaz, Maury B, Lefty, One Mic, WalterX, Fabri Fibra, Rawl MC, Jack The Smoker, Bat, FatFat core Funk, Pula+, Omar Pedrini, Primo Brown, Albe Ok, Clementino, Nadya, 8 OHm, Daniele Silvestri,

J AX, Malaisa, Lady B, Thermanology, Strike, Cane Bullo, Mao, Linea 77, Rocco Hunt, R.A. The Rugged Man, Ibbanez, Kiave, Turi, Lugi, Piotta, Korven, Rayden, Raige, Noema, Libo, Funk Shui, Strike The Head, Dragwan…tanti …in 25 anni.

7) Il tuo strumento preferito per le tue produzioni?

Basso, Groove Box.

8) I tuoi Producers preferiti ?

Come DJ Stranieri: Jazzy Jeff, Rectangle, Kid Capri.

Per gli italiani : DJ Herbie, Ciso, Luciano.


Come produttore: Prince Paul, Kay G, Muggs, Premiere del periodo Hard to Hearn, Pete Rock, Black Milk del periodo BR GUNNA, 9th Wonder, Kev Brown, 45 king, aggiungo infine Dilla (perchè impossibile dire di no).

9) I tuoi Rappers preferiti ?

Big Daddy Kane, Phife Diggy, Trugoy, Del Tha Funky HS, Method, Monie Love, Lady Lursh, e tutti quelli con cui ho lavorato fin ora….

10) Se potessi produrre un disco ad un artista internazionale, chi sceglieresti?
De la soul.

11) Se potessi fare una produzione a 4 mani con un Producer internazionale, chi sceglieresti?

Prince Paul

12) Pensi il lavoro del Beatmaker sia sottovalutato in Italia?

Senza Dubbio.

13) In quanto Beatmaker, ti senti appagato per quello che fai?

Sinceramente pure troppo, anche se mi sento più un producer che un beatmaker, mi rendo conto di avere dei limiti rispetto a quello che realmente mi piacerebbe fare, ho sempre meno tempo per migliorarmi, il fatto che le mie produzioni e modo di lavorare piacciono è di per se appagante già di suo.

14) Campionare: si o no ?

Per me il sample è uno strumento, difficilmente mi sentirai fare il “looper” mi piace operare con i groove per ristrutturare una melodia, mi piace suonare con più parti di diversi campioni come singoli strumenti…
ad esempio se penso che mi serve un suono tipo metallofono…cerco nei “modern jazz quartet” un suono pulito, magari un piccolo loop o magari una singola nota che poi metto in slice sui pads…

15) Sei nel Bronx e puoi scegliere un MPC da portare a casa, gratis: quale prendi ?

Poi mi spieghi perchè nel Bronx, cmq un mpc 5k.

16) Stai facendo digging: su quale decennio ti soffermi per più ore ?

Dal 73 all’ 86/87.

17) Channel Strip: prima EQ, o prima Compressore?

Prima volumi, poi compressione poi EQ.

18) Mastering: HomeStudio o Studio Professionale ?

Studio Pro.

19) Progetti per il futuro ?

Ho in cantiere 4 MIX tapes, un album solista, un paio di ristampe, una trasmissione radio e una in tv, delle serate in dj set un pò particolari…molta carne al fuoco,  spero di realizzarne almeno la metà entro la fine del 2017.

20) Consigli per i Beatmaker ?

Ascoltate tutto, non date retta a nessuno su cosa “dovete” essere o fare, cercate l’originalità il più possibile, trappate, rockeggiate, jazzate, swingate….l’importante che sia Funky.