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Campionatore | Il miglior amico del Beatmaker Hip Hop

Campionatore Hip Hop

Senza il campionatore, oggi non esisterebbe la musica che definiamo Hip Hop.

Mi pare giusto iniziare un articolo sul campionatore chiarendo da subito l’importanza che ha rivestito nella nascita e nella crescita dell’intera cultura Hip Hop.

Dai noti Emu e Akai, fino ai più moderni campionatori digitali come l’EXS24 di Apple Logic, il sampler (questo è il termine in inglese) è da sempre compagno di viaggio di un beatmaker.


Beatmaker - Akai s950
Beatmaking with akai s950.

Cos’è un Campionatore

Un sampler è uno strumento in grado di catturare suoni esterni che potranno poi essere editati, manipolati, pitchati e riprodotti a proprio piacimento, nel caso del beatmaker sui 16 pads (o meno) o sulle stesse note della tastiera.

In tempi più moderni, anche nel piano roll del nostro software preferito come Apple Logic o FL Studio.

Sostanzialmente, campionando con un sampler hardware, stiamo convertendo un segnale analogico in digitale, e memorizzandolo per la sua riproduzione.

Un sampler infatti deve necessariamente avere:

  • Un ingresso audio per campionare la sorgente esterna
  • Un convertitore ad-da
  • Una memoria su cui salvare il sample registrato
  • Un convertitore DA per emettere nuovamente il suono
  • Una uscita audio alla quale mandare i samples salvati

Diversi tipi di campionatore

I samplers sono tutti uguali?

Assolutamente no.

Così come sono diverse le schede audio, che montano preamplificatori diversi, così come sono diversi i microfoni a condensatore, anche i campionatori variano di forma, qualità, tipo, risoluzione.

Ovviamente, la distinzione più importante è quella tra analogici e digitali, entrambi possono essere assolutamente validi ed utili, a seconda delle esigenze.

Il sample rate ed il bit depth al quale lavora il nostro campionatore è altrettanto importante.

Pensiamo al vecchio, storico Akai s950, che ha fatto la storia della musica Hip Hop.

Decisamente meno preciso dei samplers di oggi, l’s950 campionava a 12 bit e pochi khz..

Oggi campioniamo tranquillamente in digitale a 24bit a 44.1 khz o più.

La differenza nella risoluzione in questo caso diventa evidente.


Utilizzo del campionatore

 

Akai MPC 2000XL


Il campionatore è spesse volte mal visto dai musicisti, in quanto visto come “plagiare”.

Insomma, nel loro ragionamento “la musica suonatela tu, non copiarla”.

Ciò che sfugge a questa visione è l‘utilizzo del campionatore come strumento creativo.

I migliori beatmakers di ogni epoca hanno abbondantemente tagliato, risuonato, modificato, time-shiftato ed applicato effetti di ogni sorta ai samples campionati da sorgenti esterne.

Ecco che un loop di batteria di un disco anni ’70 può anche diventare totalmente irriconoscibile una volta manipolato da un abile beatmaker.

Al tempo stesso, spesse volte i campionamenti sono veri e propri tributi (anche ufficialmente) a vecchi dischi, per i nostalgici veri e propri.

Ecco che il campionatore e l’arte del campionamento viene vista sotto una prospettiva completamente diversa da chi è effettivamente dentro a questo mondo.


I primi campionatori

I primi veri e propri samplers erano i Mellotron, che campionava a nastro, poi il Fairlight CMI, che mai furono disponibili alle masse per costi elevati e bassa produzione totale.

Diversi anni dopo, a metà degli anni ottanta, cominciarono invece a diffondersi i primi campionatori poi adottati dalla cultura hip hop e da quelle figure che poi diventarono a tutti gli effetti beatmakers.

I leggendari EMU-SP-1200 e Akai MPC 60 cominciarono ad arrivare nei primi studi di registrazione, per poi diffondersi a macchia d’olio creando veri e propri schieramenti.


Akai MPC 60


Tra chi giurava che il sound dell’EMU fosse il migliore, e chi associava il termine campionatore ad Akai MPC.


EMU SP-12

L’SP 12 fu rilasciato nel 1985 ed ancora oggi rappresenta un campionatore per produrre musica hip hop altamente ricercato, e costosissimo.

Il perchè è semplice: campionando soltanto con un sampling rate a 27.5 khz, ha un sound tutto suo!

I samples che ne escono sono incredibilmente grezzi, graffianti, a tratti fastidiosi, ma perfetti per quella musica hip hop underground che ci abbina rime altrettanto graffianti e mordenti.

Il sound di New York si è evoluto enormemente anche grazie a questa macchina.

E pensare che la versione Turbo della macchina permetteva di campionare fino ad un massimo di 5 secondi: prova ad immaginare la creatività necessaria al beatmaker per far sì che quei pochi secondi di campionamento potessero trasformarsi in una nuova canzone.

I campionatori EMU hanno da sempre un sound tutto loro, sicuramente distinguibile anche ad un primo ascolto rispetto ai campionatori Akai S ed Akai MPC.



Akai MPC

Tra i campionatori più popolari nella storia della musica Hip Hop, che non esisterebbe come la conosciamo oggi senza queste macchine.

Un vero e proprio Music Production Center, che dello swing e della quantizzazione ha reso il suo punto forte, il vero e proprio cavallo di battaglia.

Ancora oggi, nonostante la moltitudine di samplers digitali, lo swing dell’mpc 60 viene reputato lo swing più musicale mai creato su un campionatore.


Akai MPC 60


L’MPC 60 debuttò nel 1988, anno di nascita di chi ti scrive, ed ancora oggi funziona alla grande negli home studio di fan e nostalgici di quel tipo di hip hop, oggi sicuramente meno in voga rispetto ad anni fa, a favore della decisamente più popolare musica trap.

Da DJ Shadow a DJ Premier passando per Just Blaze ed Hi Tek, sono stati innumerevoli i beatmakers che hanno saputo rendere l’Akai MPC un vero e proprio strumento musicale a tutti gli effetti, creando Beats Hip Hop che oggi riconosciamo come storici in questo genere musicale.

MPC, SP, e non solo…

Sono stati tanti altri i campionatori che si sono diffusi negli anni, ognuno con il proprio sound, differenziandosi tra loro proprio come si differenzia il sound di una Gibson o di una Fender.

CASIO, Ensoniq, EPS, ASR, sono stati molteplici i samplers che hanno reso il campionamento una vera e propria arte e favorito la diffusione della musica hip hop.

In particolare, l’ASR è stata preferita all’MPC ed all’SP12 da svariati beatmakers.


Il campionatore oggi

Il sampler oggi è, oggettivamente, una macchina dalle infinite possibilità, infinito (o quasi) tempo di campionamento.

Troviamo il Sampler in Ableton, lo troviamo in Logic, in FL Studio, nella Maschine ed in ogni DAW che si rispetti.

Usare il sampler oggi è ancora sinonimo di creatività, non di plagio.

I migliori “campionatori” moderni

Innanzitutto, sfatiamo un mito.

Quelli che oggigiorno la maggioranza dei beatmakers alle prima armi definisce “campionatori”, in realtà non sono altro che controller midi.

Un controller a Pad NON è un campionatore: è un controller a pad che usiamo come se fosse un campionatore, ma campionando in digitale.

Ci appoggiamo quindi ad un sampler digitale, ed utilizziamo un controller esterno per riprodurre il suono:

ma il campionamento è in digitale sul software, con i pad mandiamo solo dei segnali midi alla nostra DAW.

Fatta questa distinzione fondamentale, ecco alcuni pad controllers ottimi da usare come controller per il nostro sampler preferito (personalmente, adoro EXS24 di Logic).


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  • 3 banchi che rendono i Pad 48 e le manopole 18; 16 preset personalizzabili per richiamare rapidamente le mappature utilizzate più...

Utilizzo dei pad controllers Akai, oltre ai samplers veri e propri, da una decina di anni.

Semplice, veloci, economici, stabili.

La versione base va già benissimo per un beatmaker.

Altamente consigliati.

Se vuoi spendere ancora meno, ma costringendoti a lavorare su un numero di pads inferiori…

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  • 8 potenziometri rotativi in stile MPC liberamente assegnabili e qualsiasi parametro di DAW o altri software in uso, per regolarne...
  • 4 banchi di memoria programmabili e personalizzabili, per richiamare le mappature preferite senza dover riconfigurare il...

Se invece vuoi utilizzare workstation vere e proprie, con alte capacità di campionamento ma anche di produzione, mixaggio, mastering, ecc.

Ecco che la Native Instruments Maschine fa al caso tuo:

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Native Instruments MASSB Maschine Studio, Nero
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Native Instruments MASSB Maschine Studio, Nero
  • Feedback visivo e controllo tattile senza precedenti
  • Campionatore, arranger, mixer, effetti e molto altro
  • Include il software MASCHINE 2.0, virtual instruments, ed i nuovi drum synth

Personalmente la utilizzo da anni e mi ci trovo benissimo (chi ti parla ha usato Akai MPC 60, MPC 2000xl, Maschine, Akai s950, MPC Renaissance ecc.).

Altrimenti, se vuoi rimanere nel mondo Akai ma investire in una macchina completa di produzione per beats hip hop campionando, allora:

Controller Akai MPC-TOUCH con schermo touch 7 '
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Controller Akai MPC-TOUCH con schermo touch 7 "
  • midi controller con interfaccia audio usb
  • schermo multi-touch a colori da 7" - 16 pad (x8 banchi) retroilluminati sensibili alla velocity
  • 4 potenziometri rotativi (x 4 banchi) con funzione touch - potenziometro con funzione pressoria

E’ bene precisare una cosa, però:

questi sono sì strumenti estremamente divertenti da utilizzare, ma assolutamente non indispensabili.

Ciò che possiamo fare con un piano roll ed un campionatore è identico a quello che possiamo fare con un controller midi.

Se quindi non vuoi investire soldi in un controller midi, sappi che ti basta Logic, Fl Studio, Cubase, per campionare anche professionalmente ed ottenere risultati di qualità estremamente elevata.

Un controller a pad è solo ed esclusivamente “un controller”, nulla di più.

Non migliora il suono.

Non migliora i tuoi Beats Hip Hop.

Al massimo ti fa divertire di più premere su quei tasti.

Conclusione

I campionatori sono da sempre il miglior amico del beatmaker hip hop, e probabilmente lo saranno per molti altri anni, nonostante l’ascesa della musica trap.

Conoscere alcuni cenni storici, alcuni samplers venuti prima dei giorni nostri, è vitale per capire l’evoluzione tecnologica che il digitale ha portato nel corso degli anni, per poter meglio apprezzare ciò che oggi abbiamo a disposizione, a costi davvero contenuti.

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Beat Making Hip Hop | 3 Beats Hip Hop scomposti

beat making hip hop

Beat Making Hip Hop con Beatzunami

Guardami in questa pseudo beat making session nella quale scompongo ed analizzo tre dei miei beats hip hop più riusciti di sempre, di cui due underground ed uno new school.

All’interno del video ti spiego e mostro come ho creato le basi rap in questione, che sono alcune delle mie strumentali hip hop più apprezzate e riuscite di sempre (ovvero tra le più ascoltate e vendute).



Due dei beats sono basi rap semplici, con un sample pitchato (in un caso con Akai MPC 2500 ed in un altro con il campionatore EXS24 di Logic), drum breaks choppati e risuonati e davvero poco altro.

Questo a dimostrazione del fatto che non è il numero di tracce usate in una produzione a testimoniarne la qualità, ma il come sono state utilizzate ed il… come suonano!

Il secondo beat hip hop, in ordine, è una strumentale hip hop più moderna e pulita, per la quale ho dovuto ricorrere ad un numero superiore di tracce melodiche ed anche di batteria, e soprattutto ad un mix decisamente più complesso.

 

Vuoi ulteriori Beat Making Video?

Ti è piaciuto questo format di beat making session e vuoi altri video simili, magari su beats trap creati su FL Studio? Metti un Like al video youtube e commenta, e seguiranno altre mie beatmaking session di analisi e scomposizioni delle basi rap.

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12 consigli per beatmaker italiani

consigli per beatmaker italiani

Consigli per beatmaker italiani alle prime armi

Ho voluto scrivere questo articolo per dare qualche consiglio prevalentemente ai beatmaker italiani alle prime armi che spesso sottovalutano alcuni punti che io – dopo aver acquisito qualche anno di esperienza – reputo fondamentali.

Spero siano utili a voi quanto lo sarebbero stati per me se me li avessero dati quando mi chiedevo come iniziare.

  1. Il sequencer non fa la differenza. La differenza la fa la persona che sta davanti al computer, non il programma che questa usa. Non esiste un vero e proprio programma per beatmaker migliore di un altro. Esistono programmi che offrono funzionalità in più rispetto ad altri, alcuni più complicati, altri più semplici, ma tutto sta nell’abilità del beatmaker. Personalmente, però, ho 5 motivi per consigliarti Ableton Live 9. [line]

    beatmaker programma
    Ci sono tanti programmi per beatmakers. Scegli quello che ti ispira maggiormente.
  2. Usa diversi colori per differenziare i vari strumenti. Con il tempo ho imparato ad essere ordinato nei miei progetti, si lavora meglio e si evita di scervellarsi per capire ogni volta che suono si sta andando a selezionare. Colorare e nominare le tracce utilizzate nel proprio progetto aiuta nell’organizzazione. [line]consigli per beatmakers [line]
  3. Crea una tag vocale o un suono che ti contraddistingua. La tag vocale – o comunque il proprio suono personalizzato – è diventata ormai fondamentale. Spesso capita che gli artisti si dimentichino di inserire nel titolo della canzone “Prod. by […]”, quindi utilizzando una tag da mettere all’inizio o alla fine della tua strumentale ti tutelerà anche da questo aspetto che purtroppo capita fin troppo spesso. [line]tag vocale beatmaker[line]
  4. Non smetterai mai di migliorare. Ti è mai capitato di pensare: “Fantastico, questo è il beat migliore che io abbia mai fatto, non credo riuscirò mai a superarmi”. Se è successo anche a te, magari più di una volta, ti sei trovato nella mia stessa situazione, ovvero dopo una settimana avevi già composto un beat più bello di quello che consideravi il “beat migliore della tua vita”. Questo a dimostrazione che non si smette mai di migliorare.
  5. Non smetterai mai di imparare. Se non smetterai mai di migliorare, di conseguenza non smetterai mai di imparare nuove tecniche di produzione, nuovi VST, nuovi Plugins. Ma non aspettare di dire: “E’ da troppo tempo che faccio le stesse cose, voglio un cambiamento”, gioca d’anticipo e prendi subito l’iniziativa per imparare cose nuove che non potranno fare altro che aiutarti a migliorare.
  6. Sperimenta per creare il tuo stile. Fai dei tentativi, delle prove, non importa se dopo scarterai tutto dopo averci perso una giornata intera. Il tuo obbiettivo deve essere quello di trovare il tuo stile e lavorare per migliorarlo sempre di più. Ascolta le produzioni degli altri beatmakers e cerca di prendere spunto per creare nuove sonorità, nuove tecniche.
  7. Se hai monitor a basso costo, mixa prevalentemente in cuffia. Hai almeno 5 validi motivi per farlo. Ricorda che, a parità di prezzo, le cuffie avranno sempre una qualità audio superiore ai monitor. [line]mixare in cuffia o monitors[line]
  8. Non c’è uno standard su come produrre. Quello che conta è il risultato finale, non importa come ci sei arrivato.
  9. Non essere timido nel chiedere consigli. Chiedere consigli a chi ne sa più di te non sarà mai una cosa sbagliata e al contrario ti aiuterà di certo a migliorare. [line]come diventare beatmaker[line]
  10. Usa librerie di suoni di alta qualità. Niente file in .mp3, usa solo suoni in .wav, la qualità audio di quello che usi è la cosa che conta maggiormente. [line]scegliere samples beats hip hop[line]
  11. Usa i loops, ma senza esagerare. Usare loops va benissimo, purché il tuo beat non sia composto interamente da quelli. E non si parla necessariamente soltanto di drum breaks da choppare.
  12. Ascolta il risultato finale in più sorgenti sonore.  Una volta concluso il tuo beat, ascoltalo in più sorgenti sonore diverse possibili (auricolari, cellulare, casse bluetooth, casse dell’auto, ecc.) per sentire se suona sempre al meglio.

Beatmaker come iniziare se non ti bastano 12 consigli..

Sei uno dei tanti beatmaker italiani vogliosi di imparare a creare basi rap? Vediamo se conosci queste 49 cose da sapere su beatmaking e mixaggio hip hop.

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Akai MPC 2.0 Software upgrade

Akai MPC 2.0 software upgrade

Software upgrade Akai MPC 2.0

Akai, dopo aver presentato ufficialmente al NAMM 2017 le nuovissime Akai MPC Live ed Akai MPC X, annuncia anche la release del software MPC 2.0, disponibile anche per i possessori di Akai MPC Studio ed Akai MPC Renaissance.

[line]

Akai MPC 2.0 software upgrade

[line]

MPC 2.0, le features

GUI rinnovata, un mixer più fresco e moderno.

Presenta anche un nuovo algoritmo per il time-pitching ed il time-shifting dei nostri samples campionati, anche in real-time.

La nota stonata?
L’upgrade a MPC 2.0 è a pagamento.

  • $99.99 per possessori di Akai MPC Studio ed Akai MPC Renaissance.
  • $149.99 per possessori di Akai MPC Element.
Sale
AKAI Professional MPC Studio Black - MPC Ultra Portatile con Software...
  • Controller MPC Studio Professionale
  • Si dice che mentira consolidate una serie di note dei tanto e tanto di sensazioni.
  • Per un'ottima esperienza di lavoro con MPC Studio
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Akai MPC X ed Akai MPC Live..Akai torna allo Standalone

Akai MPC X Standalone

Akai MPC X e Live.. Bentornato standalone!

Il momento così tanto atteso è arrivato, Akai MPC X ed Akai MPC Live sono da poco state presentate sul canale YouTube ufficiale di Akai stessa.

E togliamoci subito ogni dubbio: funzionano anche come Standalone, notizia che aspettavamo ormai da davvero tanto tempo, specialmente per i vecchi affezionati alla serie Akai MPC.


Eccovi l’Akai MPC X..

Akai MPC X Standalone
La nuova standalone Akai MPC X

..E l’Akai MPC Live

Akai MPC Live
..E la sorella minore Akai MPC Live

Guarda il video di presentazione..


Cos’altro sappiamo riguardo ad Akai MPC X ed Akai MPC Live?
Presumibilmente verranno presentate entro Gennaio al NAMM.

Entrambe funzioneranno sia come controllers dell’aggiornato software 2.0, sia come macchine standalone, ed è questa la vera chicca, il ritorno proprio allo standalone.

Da notare anche le 8 uscite presenti su Akai MPC X, bonus fondamentale per chi produce in Studio e vuole poter esportare il multitraccia dei propri Beats.

Ecco alcune caratteristiche tecniche per entrare nel dettaglio:
Akai MPC X Features:
• Standalone MPC – no computer required
• 10.1” full-color multi-touch display
• Also acts as a control surface for MPC 2.0 software
• 16 Touch-capacitive Q-Link controls with OLED displays
• Turntable (RCA) inputs with ground peg
• 16GB of on-board storage (over 10GB of sound content included)
• User-expandable 2.5” SATA drive connector (SSD or HDD)
• 2 MIDI inputs, 4 MIDI Outputs
• 8 configurable CV/Gate outputs for the analog control of modular gear, such as classic synths
• 2 USB-A 3.0 slots for thumb drives or MIDI controllers
• Ableton Link and WiFi will be supported in future updates

Akai MPC Live Features:
• Standalone MPC – no computer required
• 7-inch full-color multi-touch display
• Also acts as a control surface for MPC 2.0 software
• Internal, rechargeable lithium-ion battery
• Turntable (RCA) inputs with ground peg
• 16GB of on-board storage (over 10GB of sound content included)
• User-expandable 2.5” SATA drive connector (SSD or HDD)
• 2 pairs of MIDI inputs and outputs
• 2GB of RAM
• SD Card slot
• 2 USB-A 3.0 slots for thumb drives or MIDI controllers
• Ableton Link and WiFi will be supported in future updates

MPC 2.0 Software Features
• New graphical interface
• Audio track recording
• Real-time time-stretching and pitch-shifting
• Clip Program mode for clip launching workflow
• Reimagined mixer layout – resizable faders, an adaptive channel strip, a dedicated audio track
editing window, resizable waveform view
• Advanced signal routing capability – submixes, FX returns, multi-output plugin support
• More efficient and streamlined MPC workflow
• Audio and MIDI drag and drop
• Enhanced QLink Control

Per quanto riguarda i costi e data di uscita, purtroppo ancora non si conoscono..

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Intervista: 20 domande a Mastafive

intervista beatmakers italiani

1) Che software ed hardware usi ?

Si parla di quello che ho a casa per produrre? Dunque, in ordine sparso uso:


Software: Logic 9 – NI Maschine – Qualche VST


Hardware: MPC2000XL – Roland 303 GrooveBox – TLAudioIVORY2 – MACKIE 24 – MOTU midi 24 – Roland 808 – Pioneer N9 – Pioneer DDJSX2 – Roland DJ 808 – JUNO – Inferno Creamvare – Yamaha basso BB614- scheda focusrite  – mini mac – macpro – technics 1210 –  Maschine MIdi controller – Monitor Celestion 3 vie e Genelec 10\30  e buff…una serie di cadaveri sparsi per casa

In studio (One love Factory)  si lavora con Logic X – Protools – Banco c24 digidesign – Apollo firewire e plug in UAD,Monitor Genelec 10\30, KRK vxt8, Bose (modello boh), plugin fuffa …tutti.

2) Schierati: Analogico o Digitale ?


Ibrido con tendenza all’analogico. Ad esempio mi piace ricampionare e lavorare sul banco i riff o le frasi dei synth o piano.

3) Che genere preferisci produrre ?


Mi piace produrre tutto, davvero tutto, ma che abbia il mio imprinting, nel bene e nel male…la miglior soddisfazione è quando ti dicono…suona molto Mastafive sto beat. DIco nel bene e nel male perchè questo a volte è un limite. Diciamo che non sono al passo coi tempi, magari le trappate mi verranno bene tra 5 anni.

4) Le tue influenze artistiche ?


  Jazz, Funk, Rock, House in questa successione…come artisti ti direi Hanckock, Davis, Beker, Monk…Donald Bird, MIller , Cobhan…James Brown.
Metallica, Led Zeppelin, Clash… Guru Josh, Kenny Dope, COX…potrei farcire la risposta dei nomi più disparati.

5) Il tuo primo software audio ?

Veramente ho iniziato con l’ hardware, Roland MRC500 un sequencer che sembrava un registratore di cassa che pilotava un KORG dms1 e poi Notator + Atari.
Le cose più serie però le ho fatte con Deal (50% di gate keyz) utilizzando Cakewalk

6) Che artisti hai prodotto ?

Tra tracce prodotte insieme, remix ufficiali e collaborazioni:

Gate Keepaz, Maury B, Lefty, One Mic, WalterX, Fabri Fibra, Rawl MC, Jack The Smoker, Bat, FatFat core Funk, Pula+, Omar Pedrini, Primo Brown, Albe Ok, Clementino, Nadya, 8 OHm, Daniele Silvestri,

J AX, Malaisa, Lady B, Thermanology, Strike, Cane Bullo, Mao, Linea 77, Rocco Hunt, R.A. The Rugged Man, Ibbanez, Kiave, Turi, Lugi, Piotta, Korven, Rayden, Raige, Noema, Libo, Funk Shui, Strike The Head, Dragwan…tanti …in 25 anni.

7) Il tuo strumento preferito per le tue produzioni?

Basso, Groove Box.

8) I tuoi Producers preferiti ?

Come DJ Stranieri: Jazzy Jeff, Rectangle, Kid Capri.

Per gli italiani : DJ Herbie, Ciso, Luciano.


Come produttore: Prince Paul, Kay G, Muggs, Premiere del periodo Hard to Hearn, Pete Rock, Black Milk del periodo BR GUNNA, 9th Wonder, Kev Brown, 45 king, aggiungo infine Dilla (perchè impossibile dire di no).

9) I tuoi Rappers preferiti ?

Big Daddy Kane, Phife Diggy, Trugoy, Del Tha Funky HS, Method, Monie Love, Lady Lursh, e tutti quelli con cui ho lavorato fin ora….

10) Se potessi produrre un disco ad un artista internazionale, chi sceglieresti?
De la soul.

11) Se potessi fare una produzione a 4 mani con un Producer internazionale, chi sceglieresti?

Prince Paul

12) Pensi il lavoro del Beatmaker sia sottovalutato in Italia?

Senza Dubbio.

13) In quanto Beatmaker, ti senti appagato per quello che fai?

Sinceramente pure troppo, anche se mi sento più un producer che un beatmaker, mi rendo conto di avere dei limiti rispetto a quello che realmente mi piacerebbe fare, ho sempre meno tempo per migliorarmi, il fatto che le mie produzioni e modo di lavorare piacciono è di per se appagante già di suo.

14) Campionare: si o no ?

Per me il sample è uno strumento, difficilmente mi sentirai fare il “looper” mi piace operare con i groove per ristrutturare una melodia, mi piace suonare con più parti di diversi campioni come singoli strumenti…
ad esempio se penso che mi serve un suono tipo metallofono…cerco nei “modern jazz quartet” un suono pulito, magari un piccolo loop o magari una singola nota che poi metto in slice sui pads…

15) Sei nel Bronx e puoi scegliere un MPC da portare a casa, gratis: quale prendi ?

Poi mi spieghi perchè nel Bronx, cmq un mpc 5k.

16) Stai facendo digging: su quale decennio ti soffermi per più ore ?

Dal 73 all’ 86/87.

17) Channel Strip: prima EQ, o prima Compressore?

Prima volumi, poi compressione poi EQ.

18) Mastering: HomeStudio o Studio Professionale ?

Studio Pro.

19) Progetti per il futuro ?

Ho in cantiere 4 MIX tapes, un album solista, un paio di ristampe, una trasmissione radio e una in tv, delle serate in dj set un pò particolari…molta carne al fuoco,  spero di realizzarne almeno la metà entro la fine del 2017.

20) Consigli per i Beatmaker ?

Ascoltate tutto, non date retta a nessuno su cosa “dovete” essere o fare, cercate l’originalità il più possibile, trappate, rockeggiate, jazzate, swingate….l’importante che sia Funky.

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Ableton Live 9 | 5 motivi per cui lo consiglio

Tutorial italian beatmaking con Ableton

Ableton Live 9, uno dei migliori software per music producers

I programmi per beat makers come Ableton Live 9 sono davvero tanti, si sa, ed indubbiamente ognuno offre aspetti positivi ed anche alcuni negativi.

Da Logic a FL Studio, da Pro Tools a Reason passando per Acid e Cubase, sono innumerevoli i software cui noi beatmakers possiamo affidare le nostre strumentali Hip Hop.

Personalmente uso Ableton Live 9, su cui ho anche realizzato un intero Video Corso di Beatmaking Hip Hop.

 

Ableton Live 9 – 5 motivi produrre con Live

1) Le automazioni

La prima cosa che ho notato appena ho iniziato ad usare abitualmente questo sequencer è l’estrema facilità con la quale si possono creare le automazioni.

Mentre con altri software, come ad esempio su Logic Pro, bisogna cercare il nome del knob o del fader che vogliamo automatizzare fra una lunga lista di possibilità, su Ableton non appena andremo a clickare su quell’esatto knob abbiamo già la possibilità di creare la nostra automation clip!

Questo è indubbiamente uno dei punti più forti di Ableton Live 9.

2) L’utilizzo dei Warp in Ableton Live 9

Se abbiamo trovato un campione perfetto ma nonostante lo il pitching questo non ne vuole proprio sapere di mettersi a tempo con i Bpm da noi scelti, se ci troviamo su un sequencer come Fl Studio dovremo perdere un sacco di tempo per inventarci una soluzione a questo inconveniente.

Su Ableton questo problema non esiste!

Attraverso quegli indicatori colorati chiamati “Warp” noi abbiamo la possibilità di spostare quell’esatto punto che avremo selezionato e metterlo a tempo con la batteria.

In questo modo mettere a tempo il nostro sample sarà un gioco da ragazzi.

ableton-warp-video-corso-italiano
Il Warp mode di Ableton Live 9, una vera chicca per mettere a tempo i Samples.

3) Il Drum Rack di Ableton Live 9

Questo plugin è un pad virtuale che ricorda molto un Akai MPD, ed è chiaramente ispirato alla serie Akai MPC.

Sebbene uno strumento simile è presente anche in altri programmi com Fl Studio, il Drum Rack è davvero intuitivo e semplicissimo da usare, possiamo apportare diverse tipologie di modifiche al nostro campione direttamente nel plugin!

Personalmente mi sono trovato benissimo fin da subito per creare sia le melodie del sample che la batteria.

 

Ableton Live 9 drum rack
Col Drum Rack possiamo sia suonare la batteria che risuonare i chop dei Samples in pieno stile Akai MPC.

 

4) Midi Effects.

Una cosa che ho trovato davvero utilissima ed interessante è la sezione Midi Effects.

Al suo interno possiamo trovare svariati effetti che semplificano e velocizzano vari tipi di modifiche che dovremmo andare a fare manualmente nel piano roll.

Utilizzando ad esempio il Chord possiamo andare a sdoppiare le note del nostro strumento per creare accordi senza dover stare a copiare ed incollare le note nel piano roll.

Con l’Arpeggiator abbiamo la possibilità di creare arpeggi anche quando il Vst che stiamo usando non ce lo permette, e così via per molti altri aspetti.

 

5) Il pannello di aiuto in Ableton Live

Oltre al fatto che già dalla versione 8.1 di Ableton abbiamo la possibilità di selezionare la lingua italiana –cosa che quasi nessun programma ha a disposizione– questo incredibile software ci fornisce nella schermata in basso a sinistra un pannello che ha la funzione di spiegarci a cosa serve ogni singolo tasto. In questo modo andando a posizionare il cursore del mouse su un qualsiasi tasto, potremo leggere un’accurata descrizione delle sue funzionalità.

Questo ci farà sicuramente risparmiare un’infinità di tempo perché potremo sapere in tempo reale l’esatta funzione di ogni tasto del sequencer, senza dover stare a cercare un tutorial o leggere il manuale di istruzioni.

Bellant Beats.

[headline style=”3″ align=”center” headline_tag=”h2″]Vuoi imparare a creare Beats Hip Hop con Ableton Live 9?

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M-Audio lancia la nuova tastiera USB CTRL 49

m-audio ctrl 49

M-Audio è un brand sempre attivo e davvero forte nel mondo dell’Home Recording, dalle schede audio alle tastiere midi, passando per controllers, monitors, ed altro ancora.

Ecco la nuovissima M-Audio CTRL 49, Smart Keyboard con davvero una quantità di controlli e funzionalità fuori dal comune:

  • Screen con interfaccia dedicata e feedback dei plugins
  • Virtual Instrument Player software–load, play e controlla VST
  • 49 tasti semi pesati con aftertouch
  • 9 faders ed 8 buttons per controllare la DAW
  • 8 pads retroilluminati sensibili alla dinamica
  • Controlli tap tempo per arpeggiatore

Maggiori informazioni: http://www.m-audio.com/ctrl49

 

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FL Studio 12.4, le novità

FL Studio 12

Quali novità ci porta l’update 12.4 di FL Studio?

Ottime notizie per gli utenti FL Studio.
Il nuovo update ci porta due plugins completamente nuovi, nuove funzionalità ed un rinnovato supporto per FL Studio Mobile

A proposito, la versione native fi FL Studio 12 per Mac pare avvicinarsi sempre più, ma ancora non ci sono notizie certo a riguardo della sua possibile release ufficiale. Attendiamo ormai davvero impazienti.

Ecco le novità di Fl Studio 12.4

– Transistor Bass: emulazione della leggendaria Roland TB303, è un VST instrument bass synth.
– FL Studio Mobile: possiamo, da android, iOs e Windows App portare progetti su FL Studio.

Plugins aggiornati:

– FPC, Ogun, Slicex, Vocodex ed Harmless: interfaccia vettoriale.
– NewTone: tasti aggiunti per pitch e warp mode.
– Patcher: nuovi presets.

Ecco invece le nuove funzionalità:

– Colori estesi: possiamo scegliere di colorare le varie tracce proprio come nelle altre popolari DAW (vedi Logic)
– Dashboard: possibilità di ridimensionare la finestra
– Maschine Jam support
– Nuove impostazioni di quantizzazione in fase recording

Fonte: http://www.image-line.com/documents/news.php?entry_id=1478066386

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Vuoi imparare a produrre Beats Hip Hop con FL Studio?

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Di registrazioni Rap, diatribe FL Studio vs Logic ed Autotune..

live beatzunami

Come molti sanno, in quanto presenti o quantomeno avvisati, ho fatto la mia seconda diretta Video di sempre sul canale ufficiale Facebook Beatzunami Produzioni.

Ho risposto davvero a tante domande, e parlato di temi quali registrazioni di voci rap, diatribe tra software come FL Studio e Logic, Autotune e davvero tanto altro.

Nel caso in cui ti fossi perso il video della diretta, eccotelo: