La nuova versione di una delle librerie virtuali più famose, ecco Komplete 11
Il momento che molti aspettavano sta per arrivare. Native Instruments ha da poco annunciato l’uscita di Komplete 11, il quale si suddividerà in 3 opzioni:
Komplete 11 Ultimate (87 strumenti, oltre 18,000 suoni e 500 GB totali)
Komplete 11 (45 strumenti, oltre 13,000 suoni e 155 GB totali)
Komplete 11 Select (11 strumenti, oltre 2,500 suoni e 25 GB totali).
Per il momento tutte e tre le opzioni sono in pre ordine sul sito ufficiale Native Instruments.
Recensione Maschine Studio – Controller di Native Instruments
Maschine Studio si presenta incredibilmente bene già dall’apertura della scatola: piacevole esteticamente, solido e robusto, con due screen davvero grandi ed una ampia connettività sul retro della macchina (quante connessioni Midi!).
La quantità di controlli a disposizione sul controller è davvero vasta, tanto da permetterci di operare quasi esclusivamente sul controller stesso, toccando raramente il mouse: 16 pads, 8 gruppi ed 8 knobs rotativi, wheel con diverse funzioni e tasti funzione per effettuare pressochè ogni operazione necessaria.
Tra i tanti, spiccano il tasto Note Repeat, Quantize, Undo (cancella l’ultima operazione fatta con 1 solo click!), Nudge, Clear, Mute, e via dicendo. Davvero intuitivo e pratico.
Anche la sezione, in alto a destra, per monitorare i volumi risulta estremamente utile, dandoci la possibilità con un solo click di passare dal volume di un singolo suono, al master, fino ai singoli gruppi.
Ovviamente i due display ad alta risoluzione (480×272) a colori, rendono la produzione con NI Maschine davvero divertente e semplice, potendo tenere sotto controllo tutto ciò che accade sul software anche su hardware.
E’ importante notare come i due display lavorino in simbiosi, ad esempio quando campioniamo ed editiamo un Sample: nel display a sinistra vedremo gli slices, mentre in quello di destra vedremo il tutto zoommato per rendere l’operazione più precisa.
Con questi due display, guardare il computer non sarà più necessario per davvero una quantità enorme di operazioni possibili dal controller stesso.
I 16 Pads Maschine Studio
Avendo le dita viziate dall’Akai MPC 60, passare ai pads di una compagnia diversa era la mia paura più grande, ma anche qui Native Instruments si è davvero superata: i 16 pads rispondo davvero benissimo, ed hanno una peculiarità. Tramite software infatti possiamo decidere il response dei pads stessi, rendendoli più o meno dinamici, più o meno responsive.
Feedback visivo e controllo tattile senza precedenti
Campionatore, arranger, mixer, effetti e molto altro
Include il software MASCHINE 2.0, virtual instruments, ed i nuovi drum synth
Il Software, Standalone e Plugin
Parlare di Maschine senza parlare di software risulta impossibile, essendo nato proprio come ibrido hardware/software, ed è qui che Native Instruments sorprende maggiormente.
Giunto alla seconda versione, risulta incredibilmente ricco, sia in termini di GB di Samples / Kits / Strumenti messi a disposizione (8GB!!), sia per quanto concerne la qualità e la versatilità del software stesso.
Se lavorare con Scenes e Patterns può risultare non intuitivo al primo approccio per producers abituati a Cubase,Logic o Pro Tools, risulterà invece più semplice per chi utilizza Ableton Live 9.
Il Mixer è davvero completo ed estremamente valido, seppur impostato a livello grafico diversamente dai mixer software cui siamo abituati.
Drum Synth è un piacevole innesto: creare samples di batteria risulta divertente ed anche veloce, all’occorrenza, ma con la possibilità di addentrarsi in ogni singolo parametro e perderci ore ed ore di tempo.
Nel video, io che faccio il cretino su Instagram mentre produco un Beat Hip Hop con la Maschine Studio.
Inoltre, la possibilità di importare programmi MPC, files Rex, Aiff, ed altro ancora, torna estremamente utile a producers che utilizzano – come spesso accade – più softwares ed hardwares.
Gli innesti di Massive, Reaktor, Prism e Solid Bus Comp sono davvero una perla in più che non può che essere ben vista da chiunque e che rende il prezzo di Maschine Studio ancor più giusto, per quanto elevato secondo molti.
A completare l’opera, la possibilità di utilizzare Maschine anche come plugin interno, sfruttando appieno le grandi potenzialità di questo software ed hardware, rendono Maschine Studio un prodotto davvero riuscito.
Potenzialmente lo mettono al centro di uno studio che si occupa di produzione di musica elettronica, rendendolo di vitale importanza sia come software (in ogni sua veste, quindi, standalone o plugin) sia come hardware e centro di connessione di altro hardware a nostra disposizione.
Maschine Studio – Dove comprarlo
Personalmente, mi trovo molto bene ad acquistare su Amazon, che ha sempre ottimi prezzi ed una spedizione incredibilmente rapida.
Non dimenticarti che Native Instruments Maschine MKII è fornito dello stesso software, e risulta quindi un’alternativa estremamente valida per chi vuole sfruttare le potenzialità del software e la comodità dell’hardware, spendendo decisamente meno.
Maschine, il feedback dopo oltre 1 anno di utilizzo..
Eccomi qua:
ho pensato che dopo oltre un anno e mezzo di utilizzo sfrenato potesse essere interessante aggiungere un parere più personale riguardo la Maschine Studio (dopo averne elencato prevalentemente le caratteristiche tecniche).
Dopo aver sfornato decine e decine di beats hip hop su Maschine, posso confermare che la user experience è davvero stravolgente e coinvolgente.
Stravolgente in quanto tirare fuori risultati di qualità anche professionale, lavornado completamente ed interamente dentro il software Maschine, è possibilissimo.
Coinvolgente perchè ti fa sentire “dentro la macchina”, ed all’occorrenza “dentro al software” ogni volta che un comando risulti più rapido da computer piuttosto che dalla Maschine stessa.
Inizialmente era più facile pensarla come macchine da “produzione”, ma in realtà il mixer interno è pensato benissimo, il Solid Bus compressor ci torna utilissimo ma soprattutto i singoli canali del mixer risultano semplici da utilizzare.
Quindi sì, è possibile produrre e mixare all’interno di Maschine Studio: potenzialmente anche fare il Mastering e concludere un brano strumentale al suo interno, cosa che più volte ho fatto.
Un altro feedback dato dall’utilizzo personale che posso dare è che reputo la Maschine Studio ideale per chi produce musica elettronica nel senso più puro: dalla House alla Techno, dall’EDM alla Dubstep, e via dicendo.
Al tempo stesso il filone (di cui sono fiero membro) dell’Hip Hop penso si troverà benissimo in ottica beatmaking underground: campionare su Maschine Studio è davvero intuitivo ed i risultati sono fantastici (nonostante io sia un eterno affezionato ad EXS24 di Logic).
Per quanto riguarda i beat makers che preferiscono produrre Trap, per quanto fattibile, rimango convinto che FL Studio 12 o FL Studio 10 rimangano ad oggi il software imbattibile per questo genere specifico di produzioni.
Attenzione:
con Maschine possiamo produrre di tutto, potenzialmente dal Rock alla Trap, e la vasta libreria di suoni interni è di qualità elevatissima. Ma far suonare gli 808 con glide e gli snare rolls esattamente come in FL diventa più complesso e tedioso.
Insomma, questa è una macchina davvero completa, di qualità (sia hardware che software) prodotta da una compagnia serissima che sta lavorando molto anche su tutti gli update.
Non posso che consigliarla caldamente a chiunque sia in cerca di un ibrido hardware/software.
Maschine Studio Tutorial in italiano
Se vuoi imparare ad utilizzare Maschine – software in comune a Maschine Studio, Maschine MKII e Mikro, ecco il video corso interamente in italiano che fa al caso tuo.
Ecco il tutorial in italiano: come campionare con Maschine una sorgente audio esterna, in questo caso in primis la mia stessa voce (tramite microfono a condensatore e scheda audio) e da vinile in secundis (tramite giradischi -> Mixer DJ -> Scheda audio).
Guarda il video per tutto il procedimento, e non dimenticarti di guardare il tutorial Maschine completo.
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Come campionare con Maschine, guarda il video..
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Ed ecco la splendida Maschine Studio versione black.
Campionare con Maschine è ormai per me un’attività quotidiana, dato che – a livello di campionamento – la reputo davvero tra le soluzioni migliori, al pari di EXS24.
Mi trovo particolarmente bene a campionare drum breaks per poi chopparli e risuonarli: in questo, la Maschine non ha davvero rivali, anche se mi viene piuttosto bene anche manipolare drum breaks con Flex ed EXS24 di Logic.
Produrre musica Trap ed EDM: 5 Virtual Instruments
Produrre musica Trap, EDM e Dubstep, anche per Beatmakers, è ormai diventato un fenomeno globale.
Sono molti i producers italiani ed internazionali che, venendo dal beatmaking hip hop, si sono poi lanciati nel produrre musica Trap ed EDM in generale.
Vediamo assieme 5 tra i migliori Virtual Instruments per questi generi musicali:
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1) Native Instruments Massive
Scontato ? Forse sì, ma la versatilità di Massive di Native Instruments per produrre da kicks a lead synth passando per wobble bass lo rendono un VST di incredibile valore per producers Trap, EDM, Dubstep, ma anche Hip Hop – Bassoni Gfunk WestCoast inclusi!.
3 oscillatori con controllo di pitch, controlli di intensity per wavetables, amp. Le possibilità con questo virtual instrument sono pressochè infinite. Filtri, LFO, controlli ADSR e tantissimo altro lo rendono unico nel suo genere, anche se complesso. Ma non temete: i presets possono salvare i beginners!
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2) ReFx Nexus 2
Personalmente è il mio preferito: semplicità di utilizzo, banchi di suoni di una qualità incredibile, versatilità ed arpeggiatore interno lo rendono protagonista in ogni mia strumentale EDM o Trap, meno in quelle Dubstep pure.
Di tanto in tanto utilizzare i controlli interni ed i filtri mi semplificano enormemente il Mix, in quanto possiamo equalizzare e filtrare frequenze dei nostri synth direttamente da Nexus. [line]
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3) ES 2 di Apple Logic
Ok, lo ammetto, forse sono di parte essendo avido utilizzatore di Logic già da diversi anni, ma ES2 risulta uno dei maggiormente incompresi Virtual Instruments da producers di tutto il mondo.
3 oscillatori, controlli a non finire, table rate per creare wobble bass e tanto, tanto altro, lo rendono uno dei migliori VST presenti sul mercato. Senza contare che è gratuito per i possessori di Logic.
ES2 è tanto valido che ne ho creato un prodotto a sè: Presets per produrre proprio EDM, Trap, Dubstep. Per vedere il prodotto, clicca qui. [line]
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4) Rob Papen Blue
In Italia mi pare sia molto poco utilizzato rispetto a Massive e Nexus, eppure Rob Papen non è insolito ad offrirci VST di incredibile valore.
Centinaia di presets, migliaia di varianti grazie alla possibilità di cambiare ogni oscillatore a sè, miscelarne assieme 4, 5, 6 contemporaneamente, arpeggiatore interno e tantissimo altro. Blue è un virtual instrument di quelli che davvero non si può quasi fare a meno.
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5) U-He Diva
Alla quinta posizione solo ed esclusivamente perchè superato da plugins di immenso valore, anche Diva si fa rispettare.
Replica il sound analogico in maniera incredibile, anche se si divora parecchia CPU.Ottimi presets pronti da utilizzare: da bassi vintage a lead synth fino a pad “cosmici” ed effetti vari.
Da non perdere per producers EDM o Trap, ma anche per Beatmakers hip hop. [line]
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Conclusione:
produrre musica trap e produrre musica EDM è ormai la passione di migliaia di music producers e beat makers italiani.
Questi sono solo 5 dei tanti VST che possiamo utilizzare, ma ricordiamoci: ciò che davvero conta per riuscire ad ottenere risultati degni di nota è la conoscenza dei concetti, lo studio della teoria e l’applicazione.
Native Instruments lancia la sua App in stile Maschine
C’era da aspettarselo che sull’onda della Akai, prima nel settore a rilasciare una App che riprendesse il Software creato per MPC Studio e Ren., la Native Instrumens rilasciasse una sua App, disponibile per iPhone ed Android. Ecco che NI prontamente rilascia l’App che ci permetterà di produrre le nostre strumentali direttamente su iPhone o Tablet, per poi finalizzarle direttamente su Maschine Studio, Maschine e Maschine Mikro.
iMaschine – App per Beatmaker
Crea le bozze dei tuoi Beats ovunque tu sia
Campionatore, Sequencer ed anche Audio Recorder
Include libreria di Suoni (Samples Audio)
Campiona direttamente dalla propria libreria di Itunes
Ha un mixer interno
Esporta direttamente alla propria Maschine i progetti
Non smette di stupirci casa NI, che ci ha abituati a fantastici synth, plugins, effetti, ma soprattutto librerie e player per librerie di terze parti. E’ finalmente disponibile – e ce lo aspettavamo prima o poi ! – la nuova libreria di batterie acustiche degli anni 50, registrata interamente proprio nel leggendario studio Abbey Road, dove sono stati registrati album di Beatles, Pink Floyd, Radiohead e svariati altri artisti di fama internazionale.
Abbey Road 50 – Caratteristiche delle batterie acustiche
Campionato meticolosamente,
Addiziionali canali vintage per una maggiore autenticità
Articolazioni “brush” per maggiore espressività (opzionale)
Funzionante in Kontakt 5 Player e Kontakt 5 Player in versione gratuita
Abbey Road 50s Drummer – Il Mixer
Pare davvero fantastico il mixer integrato nel 50s drummer, che include una vasta selezione di effettistica, come ad esempio tape saturation, un reverbero a convoluzione, un EQ ed anche un transient master.
Con un totale di 20 GB di libreria, siamo certi Native Instruments, come sempre, non ci deluderà.
Il momento tanto atteso è arrivato: dopo l’incredibile successo di Komplete 8, Native Instruments annuncia l’arrivo di KOMPLETE 9. 33 prodotti per un totale di oltre 120 GB di strumenti virtuali.
KOMPLETE 9 ULTIMATE, il più completo di sempre in casa NI, conta 65 prodotti per un totale di 370 GB. Tra le novità, un nuovo Synth: Monark, sintetizzatore monofonico. Tra i più attesi, ecco la versione 4 di Battery, celebre campionatore di drums che negli ultimi anni ha letteralmente spopolato in svariati generi, tra cui Hip Hop, elettronica, Pop, R&B e diversi altri.
Ecco un brevissimo video di presentazione di Komplete 9, che uscirà ufficialmenteil 27 Marzo.
Sul sito ufficiale della Native Instruments è possibile effettuare il pre-ordine.
Native Instrumentsfinalmente dedica una libreria audio professionale solo ed esclusivamente ai Horns.
La libreria in questione è perfetta per funk, pop, reggae ma anche produzioni indie e neo soul. La qualità è davvero incredibile e un “voice split” può essere usato per creare arrangiamenti davvero realistici.
Composta da trombone, sax tenore e due trombe, la libreria ci regala incredibile ricchezza di suono ed un’elevata “playability”, forse come nessuna libreria dedicata prima d’ora. Come ? Premendo due tasti la libreria separa le trombe nell’ottava più alta e il sax ed il trombone a quella più bassa.
Sessions Horns ha addirittura un “animator” in grado di aiutarci a “jammare” live costruendo riff a seconda dell’accordo che stiamo suonando. Dal peso di quasi 5 GB, Session Horns è una library per Kontakt 5.
Native Instruments continua a sorprenderci con un’altra libreria dedicata interamente al Pianoforte. Ecco The Giant, che cattura il corpo di uno dei più granfi pianoforti esistenti, regalandoci sonorità davvero fantastiche.
Native Instruments ci assicura l’usabilità per infiniti generi: dall’urban pop fino al rock, al jazz, passando per ballate pure di solo pianoforte.
“The Giant” è una libreria per Kontakt 5, le dimensioni sono di circa 4GB, e promette fedeltà sulle basse e medio-basse, così come alte cristalline. NI ci regala anche una quarantina di Presets da cui partire per twekkare poi a nostro piacimento i settaggi oltre ad una sorta di “alter ego” del Pianoforte, utilizzabile per FX ed atmosfere cinematiche.
Per i più curiosi, “The Giant” si ispira al Pianoforte Klavins Piano Model 370i.
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